:::::    
Logo TusciaWeb
Archivi | Mailing | Contatti | Primo | Provincia | Civitavecchia | Lazio | Sport | Flash | Forum |Dossier | TusciawebTV | Velina | Nonsololibri


Elezioni - Pdl - Il pasticciaccio brutto del centrodestra - In rivolta anche i partiti della coalizione
21 candidati pronti a ritirarsi se ci sarà il collegamento con l'Udc
Viterbo - 28 febbraio 2010 - ore 5,50

Marcello Meroi
- E' rivolta nel centrodestra. E' falso che qualche candidato si sia formalmente ritirato dalle liste. Ma molti sono pronti a farlo se il collegamento con l'Udc dovesse diventare una realtà.

All’indomani dell’apparentamento del Pdl con l’Udc, firmato dal candidato presidente Marcello Meroi, all’insaputa, sembra, di gran parte degli esponenti del centrodestra, gli umori sono pessimi.

Meroi dovrà vedersela con i diversi alleati, che non hanno nascosto il loro disappunto per quanto accaduto nelle ultime ore. Tra i partiti della coalizione c'è chi medita il ricorso o addirittura il risarcimento danni.

Alla sottoscrizione del collegamento con l'Udc Meroi sarebbe stato tenacemente spinto dai vertici romani. Questo senza che nessuno o quasi sapesse nulla. E forse nella convinzione che a cose fatte tutti avrebbero abbozzato.

“Non è stato tenuto conto – spiega un militante che vuole rimanere anonimo – che ormai dentro il Pdl viterbese c'è un vero e proprio odio contro l'Udc. L'incompatibilità si è pietrificata, sedimentata, insormontabile. C'è risentimento”.

Questa mattina i giudici dovrebbero decidere su una possibile soluzione dell'ingarbugliata vicenda. Con l'Udc che può mostrare il documento firmato dal candidato presidente che sancisce il collegamento. E tutti gli altri partiti in possesso di documenti di collegamento in cui l'Usd non è citato e previsto.

Come dire una incongruenza difficile da derimere.
Durissime le prese di posizione all'interno del Pdl. 21 candidati del Pdl ieri hanno firmato un documento in cui si dice chiaro e tondo che si ritireranno se il collegamento con l'Udc verrà sancito dai giudici.

Queste le alternative. Se c'è il collegamento con l'Udc Meroi potrebbe perdere quasi tutta la lista del Pdl e gran parte dei partiti della coalizione.

Se viene bocciato il collegamento con l'Udc, Gigli si trova senza un candidato presidente. E rischia di non partecipare alle elezioni.
Un “pasticciaccio brutto” come direbbe Carlo Emilio Gadda.

“La sera prima della consegna delle liste avevamo confermato la contrarietà all’accordo con l’Udc – racconta Candido Socciarelli dei Popolari liberali -. Nella notte, invece, il candidato presidente ha firmato per l’apparentamento.

In questo modo ha dato vita a un doppio problema: uno di natura politica, diffondendo il malcontento nella coalizione e un altro di natura tecnica. Oggi, infatti, il collegio elettorale insieme ai delegati e al presidente dovranno decidere cosa fare”.

Due le strade percorribili. “Nella migliore delle ipotesi le liste collegate alla candidatura di Meroi potrebbero decidere di apparentarsi con l’Udc. Ma ne basterebbe una per far saltare tutto.

E’ inaccettabile che sia accaduta una cosa del genere – continua Socciarelli -. Chi ha compiuto questo gesto deve assumersene la responsabilità . Noi abbiamo sempre dichiarato di non volerci alleare con l’Udc. A oggi, trovarci di fronte al fatto compiuto ci rende difficile prendere qualsiasi decisione. Staremo a vedere”.

E sul futuro del centrodestra: “Non so se la situazione potrà sanarsi. Gli umori sono pessimi. 21 dei 24 candidati hanno firmato un documento in base al quale ritireranno la loro candidatura, alla luce di quanto accadrà questa mattina. Se, insomma, si amdra a un collegamento con l'Udc”.

Tra quei 21 candidati c’è anche Paolo Equitani. “C’è un malumore diffuso all’interno della lista del Pdl – dice il vicesindaco di Bolsena -. Non funziona così. Quanto accaduto ieri non ci soddisfa e soprattutto non soddisfa il nostro elettorato”.

Il rischio è dunque che il Pdl non abbia una sua lista per le provinciali. “Non andare a elezioni non conviene a nessuno, perché il voto è il più grande strumento di democrazia che c’è nella società. La nostra, però, è una questione di principio. Abbiamo manifestato il malumore per una situazione che non condividiamo.

Vedremo come questo malessere verrà recepito e sulla base di quello che accadrà decideremo il da farsi”.

Copyright 2010 TusciaWeb - Chi siamo

Condividi