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Sfruttamento della prostituzione - Marco Ricci, avvocato dell'imprenditore, in vista dell'udienza preliminare di domani
"Non chiederemo riti alternativi per D'Ascanio"
Viterbo - 2 febbraio 2010 - ore 1,45

Silvano D'Ascanio
- "Sarà un'udienza preliminare senza richieste".

Così Marco Ricci, avvocato di Silvano D'Ascanio, titolare dell'agenzia pubblicitaria Studio Uno, che domani, mercoledì 3 febbraio, si presenterà di fronte al gup.

Nell'udienza si discuterà del rinvio a giudizio degli indagati nell'ambito dell'operazione Love's house.

Alcuni degli indagati avevano scelto di patteggiare, cioè avevano richiesto un rito alternativo al dibattimento, concordando la pena con il pubblico ministero.

Nove indagati su dodici avevano optato per questa soluzione. Tra loro anche gli immobiliaristi Alessio Dottarelli e Daniele Califano.

Nessun rito alternativo, invece, per D'Ascanio. Non lo avevano chiesto nell'udienza di ottobre e, probabilmente, il suo avvocato Ricci non lo chiederà nemmeno mercoledì.

"A oggi - dice il legale - non avanzeremo alcuna richiesta di rito alternativo. Al termine dell'udienza chiederemo l'archiviazione, perché per noi il fatto non costituisce reato. D'Ascanio non ha responsabilità penali".

Per gli indagati, l'accusa è di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione nell'ambito dell'operazione denominata Love's house, una delle più imponenti inchieste mai condotte a Viterbo in questo ambito.

L'operazione congiunta di carabinieri e squadra mobile, scattata il 29 gennaio 2007, portò all'arresto di D'Ascanio e di Califano. Pochi giorni dopo si costituì anche Dottarelli.

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