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Elezioni provinciali - Giuseppe Picchiarelli infastidito dal "balletto" tra Pdl e Pd per contendersi l'Udc
Perchè nessuno parla del programma?
Viterbo - 3 febbraio 2010 - ore 15,45

Giuseppe Picchiarelli
Riceviamo e pubblichiamo - In questi giorni di grande confusione, degna di un mercato rionale più che della politica, abbiamo assistito, io personalmente assalito da una sensazione di disgusto, a un indecoroso balletto con una dama (forse nel ruolo della più spregiudicata più che della più bella) contesa dai “cavalieri” del Pd e del Pdl.

Dopo varie offerte, alcune palesi ed altre occulte, (tra le più spregiudicate vi fu chi giunse ad offrire alla dama contesa la presidenza del “regno”), la spregiudicata donzella accettò di buon grado la proposta del Pdl, che consiste nella vicepresidenza del regno, oltre ad ulteriori due cortigiani nel ruolo di “cavalieri”.

Oggi, di fronte a questa fiaba, tutti escono scontenti ad eccezione della dama contesa (leggasi Udc).

Il cavaliere Pd, rifiutato nonostante le allettanti offerte messe in campo, pare spaesato di fronte ad un così brutale tradimento e, dall’altra parte, il cavaliere nero Pdl, pare implodere di fronte alle indecorose promesse messe in campo per sembrare allettanti agli occhi della pura dama Udc.

Leggiamo del Pdl di Acquapendente intenzionato a non votare per Meroi. Leggiamo degli ex di Forza Italia in rivolta e dimessisi dagli organismi di partito. Leggiamo dei popolari liberali intenzionati a correre con una lista autonoma. Leggiamo di assessori del Pdl al Comune di Tuscania che si dichiarano pronti a sostenere altre liste.

In questo scenario, con l’Udc indiscussa protagonista, entrambi gli schieramenti hanno trascurato, per dedicarsi morte e passione alle offerte da fare alla stessa Udc, di parlare del grande assente, quello di cui tutti noi dovremmo occuparci, il programma.

Così paiono davvero fuori luogo le critiche all’accordo con l’Udc improntate esclusivamente sul fatto che paiono troppi tre assessorati concessi alla stessa. Paiono fuori luogo perché orientate più ad un soddisfacimento di interessi di bottega che non ai problemi reali.

Di fronte a questo indecoroso balletto di poltrone vorrei chiamare a raccolta chi crede che dovremmo parlare di ambiente, di raccolta differenziata, di no ad ulteriori servitù per il nostro territorio (aeroporto, centrali nucleari, carbone a Civitavecchia).

Parliamo di lavoro, della crisi che sta devastando le nostre famiglie, di politiche volte a stimolare la partecipazione popolare e l’effettiva inclusione. Parliamo di come la politica dovrebbe occuparsi di una nuova ed urgente questione morale e di come i diritti debbano prendere il posto dei privilegi. Almeno noi, uomini e donne che crediamo in un mondo migliore, torniamo a occuparci dei problemi della gente e, invece di parlare di nomi e di sigle, parliamo di contenuti.

Parliamo di questo e non diamo l’impressione di una politica volta esclusivamente a tutelare sé stessa.

Giuseppe Picchiarelli

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