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Elezioni provinciali - Il Pdl si spacca dopo l'annuncio del candidato alla presidenza e dell'accordo con l'Udc
Gli ex Forza Italia in rivolta
di Giuseppe Ferlicca
Viterbo - 3 febbraio 2010 - ore 3,15

Giovanni Arena
Giulio Marini
Gabriella Grassini
- Pdl in mezzo alla tempesta. Se in un bicchiere d'acqua o meno, si vedrà presto. L'accordo romano con l'Udc ha scatenato il putiferio, soprattutto nell'area ex Forza Italia.

Passi la presidenza agli ex An nella figura di Marcello Meroi, ma la vice presidenza all'Udc, con relativi assessorati, ha fatto saltare i nervi a molti.

Gli azzurri, che in Provincia all'opposizione hanno quattro consiglieri (sarebbero stati cinque), conta venti sindaci nella Tuscia, si aspettavano ben altro trattamento. C'è un forte malessere e Francesco Battistoni, consigliere provinciale Pdl e sindaco di Proceno, non lo nasconde.

“Sono andate disattese le legittime aspettative da parte nostra – sostiene – da quanto si è venuto a sapere, l'accordo è pregiudicante per Forza Italia. Su Meroi nulla da eccepire, ma sul vice presidente credo sia giusto che noi possiamo dire la nostra”.

Alla vigilia del vertice, il quadro era diverso. “Il coordinamento provinciale – sostiene – aveva il mandato per verificare le condizioni di un accordo. Poi ci siamo trovati così.

Gran parte nel Pdl è a favore di un accordo con l'Udc a livello locale, ma su basi di pari dignità. Così non è stata rispettata”.

Particolarmente deluso, l'assessore comunale Giovanni Arena. Improvvisamente da candidato a tutto a candidato a niente.

“Sono amareggiato e preoccupato – osserva - per come vanno le trattative. Ritengo che il mio malumore è anche quello di Marini. Forza Italia è stata molto penalizzata.

Rispetto l'accordo con Udc, ma ci ha penalizzato. Anche per la Regione, ritenevo che il posto nel listino di Gigli avesse una valenza regionale, invece ha tolto spazio al Pdl viterbese”.

Mentre la vice coordinatrice Pdl Gabriela Grassini, sugli equilibri in caso di vittoria in Provincia, ha una teoria: “Prima bisogna vincere – spiega – quindi il numero d'assessorati che andranno all'Udc come ad altri, dipenderanno dal risultato che ciascuna formazione otterrà”.

Nel Pdl, alla fine il braccio di ferro tra ex (An – Fi), lo hanno vinto i primi.

“Si sapeva da un anno e mezzo – precisa – che la presidenza sarebbe andata all'ex An. Non per sminuire, ma quando si parla di riequilibrio, non credo che ce ne sia bisogno.

Gli ex Forza Italia sono ben rappresentati sul territorio, dal sindaco di Viterbo, al coordinatore provinciale, così come la presenza nel coordinamento. Credo che in questo momento si debbano mettere in campo scelte vincenti, con persone in grado di garantire la buona riuscita”.

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