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Giovannina e Simona
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- Sono una vostra lettrice, nata e cresciuta a Viterbo, trasferitasi quindici anni fa a Milano per lavoro.
La distanza però non mi allontana da ciò che succede nella mia città. E' tramite il vostro giornale che sono venuta a conoscenza dell'odissea della signora Giovannina, di sua figlia Simona e della famiglia tutta.
Vorrei esprimere la mia solidarietà alla signora e il mio sdegno profondo e la vergogna per quello che sta succedendo. Si parla di abbattere le barriere architettoniche, di rendere la vita dei disabili un po' meno dura... e nei fatti cosa si fa? Nulla!
Alla signora viene assegnata finalmente una casa adatta alle esigenze ma si riesce a trovare un cavillo e all'improvviso la signora Giovannina diventa abusiva... di una casa regolarmente assegnata!
Mi chiedo è la verità o un racconto kafkiano? E allora chi può fare qualcosa lo faccia e chi parla a vuoto scaricando le colpe si vergogni.
Con questa mail esprimo il dolore e l'indignazione mia e di tutti gli utenti di Facebook, e sono molti in Italia, che conoscono questa storia. Spero in seguito di ricevere notizie migliori.
Loredana Crocicchia