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Soluzione adottata dalla Provincia di Milano - Il Pd: "Non potrebbe andare bene anche per Civita Castellana?"
Lavoratori in cassa integrazione negli uffici giudiziari
Viterbo - 5 febbraio 2010 - ore 18,50

Riceviamo e pubblichiamo - In questi giorni assistiamo con sconcerto al dibattito che si è sviluppato intorno alla proposta della maggioranza di centrodestra relativa al cosiddetto “processo breve”, una pseudoriforma che, qualora fosse introdotta, anziché  fornire una risposta alla legittima attesa dei cittadini di ottenere procedure rapide a tutela dei propri diritti, comporterebbe l’affossamento definitivo del nostro sistema giudiziario.

Tale proposta, infatti, si traduce nell’ennesimo tentativo di "aggirare" il principio di uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge, ed è animata dall’obiettivo di stoppare alcuni processi che rivestono particolare interesse per il leader della maggioranza.

Al contrario, l’agenda delle riforme, se ci si tornasse a interessare realmente ai problemi dei cittadini, dovrebbe essere dominata da un dibattito serio e da iniziative coerenti centrate sul tema delle risorse, sull’incremento ma anche sulla razionalizzazione di queste ultime.

Noi del Pd, area Giustizia, cerchiamo di individuare temi concreti e risposte efficaci alle problematiche che emergono da un’analisi centrata sui reali problemi del territorio.

Pertanto, lanciamo una proposta che riguarda la sezione distaccata di Civita Castellana che, in questi ultimi anni, sta operando con crescenti difficoltà in termini di mezzi e, soprattutto, di personale.

L’amministrazione provinciale di Milano (con delibera 182/09 e mediante successivo protocollo di intesa a beneficio degli Uffici giudiziari del territorio) si è fatta carico di selezionare e di impiegare decine di lavoratori in cassa integrazione e in mobilità nell’ambito di uffici giudiziari, segnatamente il tribunale ordinario e la Corte d’appello, fornendo una risposta concreta al disagio di tali lavoratori e alle difficoltà nelle quali versano gli uffici stessi.

L’accordo realizzato prevede la corresponsione ai lavoratori di una integrazione economica fra il trattamento previdenziale già percepito e le retribuzioni previste per i dipendenti che svolgono le stesse attività nell’ambito degli uffici giudiziari.

Dopo le autorizzazioni del ministero, si è svolta una selezione che ha portato al coinvolgimento nel progetto di 49 lavoratori che, assistiti da un tutor, supporteranno l’attività del tribunale per la movimentazione dei fascicoli, la fotocopiatura degli atti, la scansione informatica dei medesimi, la ricerca e l’elaborazione di dati contabili.

Fatte le debite proporzioni, anche a Civita Castellana, città fortemente investita dalla crisi economica che ha generato disoccupazione e ricorso alla cassa integrazione, si potrebbe utilizzare un congegno simile, con benefici effetti sull’attività della sezione distaccata mediante l’impiego di alcuni lavoratori.

Non è la soluzione di tutti i problemi ma costituisce quantomeno un miglioramento dell’esistente. Spetta alle istituzioni interessate prendere l’iniziativa.

Pd – Segreteria provinciale, Area Giustizia

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