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Viterbo - Alvaro Ricci e Francesco Serra (Pd) criticano i rincari dei biglietti degli autobus
Trasporto pubblico, meno servizi ma più costosi
Viterbo - 7 febbraio 2010 - ore 15,15

Alvaro Ricci
Riceviamo e pubblichiamo - Approda in consiglio comunale una proposta di delibera che aumenta il costo del biglietto del bus (da 0,65 a 1 euro più 55%).

Nello stesso tempo una diminuzione delle tratte e delle percorrenze. Insomma meno servizi, più balzelli. Come per la Tarsu aumentata del 15%.

Alla faccia della politica del non mettere le mano nelle tasche dei cittadini. Noi siamo decisamente contrari. Primo perché in un momento di particolare disagio delle famiglie questa “invenzione” appare quantomeno inopportuna e gravosa. Ma anche perché – con una scorciatoia semplicistica e miope – non affronta il nodo della mobilità urbana e del ruolo decisivo che dovrebbe avere il trasporto pubblico locale.

Pensare di risolvere i nodi strutturali di squilibrio di tale servizio – nel contesto delle note difficoltà della Francigena – in questa maniera è assurdo. E’ l’esplicita rinuncia ad una necessaria e sempre tardiva riorganizzazione del TPL che punti ad incrementare le utenze, a soddisfare bisogni di mobilità che vanno intercettati agendo su più versanti.

Una strategia che parta da una analisi dei bisogni reali, che moduli orari, percorsi, favorisca riduzione dei tempi di percorrenza, promuova accessi mirati al servizio rimuovendo specifiche criticità, che guardi alle tariffe come incentivo, integrata con una politica generale del traffico (già, Viterbo ha un P.U.T. fantasma), che incroci la programmazione del servizio con una più ampia visione della città, del suo funzionamento rispetto a servizi (scuole, commercio, attività produttive). Insomma una politica vera.

Niente di tutto questo. Solo un approccio miseramente contabile, peraltro illusorio perché la manovra immaginata alla prova dei fatti non potrà che ridurre ancora le già scarse utenze e produrre saldi ancor più negativi.

Che il Tpl sia strutturalmente in deficit è notorio, e realisticamente una ipotesi di pareggio è quantomeno lontana. Il concorso delle tariffe in tale bilancio è già oggi assolutamente minimo.

Allora la questione è come rendere produttivo in termini di utilità sociale immediata (più utenza) e indotta (meno congestione, meno inquinamento) l’uso delle risorse pubbliche, lavorando certo per ridurne la quota. La scelta di Marini & C. è l’esempio di una linea che considera marginale il Tpl nelle politiche di mobilità urbana. Un colpo improvvisato a danno alla fasce di utenza in particolare più esposte per cui il Tpl è il principale strumento di mobilità, una danno alla città.

Il nostro no sarà netto. E’ necessario che anche la voce dei cittadini, delle organizzazioni sindacali, dei comitati di quartiere e di frazione, non interpellati dalla Giunta, si faccia sentire e si batta per scongiurare questo colpo di mano.

Alvaro Ricci e Francesco Serra
consiglieri comunali gruppo Pd

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