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Interni - Il ministro Maroni intervenendo sui fatti di Rosarno
"Un fatto di tolleranza sbagliata"
Viterbo - 10 gennaio 2010 - ore 14,17

Roberto Maroni
- "Queste situazioni le abbiamo ereditate e sono frutto di tolleranza sbagliata. Sono stati chiusi gli occhi. Nessuno ha voluto vedere una situazione che prima ancora che un problema di ordine pubblico, potevano essere risolte con una serie di interventi degli enti locali.

E invece avrebbe potuto scapparci il morto. Ci sono responsabilità diffuse che non intendiamo più tollerare".

Lo ha affermato il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, intervenendo sul caso di Rosarno.

"Dopo dieci anni senza fare nulla, e parlo delle autorità locali e territoriali -, ha aggiunto il ministro, sono nate comunità di extracomunitari che erano delle vere e proprie bombe innescate.

a Rosarno è avvenuto quello che noi temevamo".

Dal ministro, dunque, anche l'annuncio di "una tolleranza zero" nei confronti del razzismo nel calcio. Al punto di proporre la possibilità che di fronte a cori razzisti l'arbitro sia chiamato a "interrompere la partita".

"E' una cosa - ha spiegato - che non dipende da me: non sta al ministero dell'Interno intervenire quando c'è una partita in corso. Ma credo davvero che la Figc debba darsi delle regole molto rigide in questo.

Se c'è anche il minimo dubbio che uno sfottò o un coro sia razzista, secondo me l'arbitro deve immediatamente sospendere la partita e prendere provvedimenti conseguenti".

A Rosarno, intanto, la situzione sembra ritornare nella normalità e sono ormai concluse le operazioni di allotanamento volontario o accompagnato, degli immigrati dalal cittadina calabrese.

In tutto, dall'inizio delle operazioni di sfollamento, sono quasi 1.300 gli immigrati che hanno lasciato Rosarno, per dirigersi prevalentemente in zone del nord Italia o rifugiarsi in centri di accoglienza calabresi e pugliesi.

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