Il tribunale viterbese

Partirà domani, 12 gennaio, il processo a carico dei fratelli gemelli Loriano e Cesare Saba, 47enni di origini sarde.

Sui due uomini pende l'accusa di violenze sessuali su minori di dieci anni.

Gli abusi, infatti, stando alle indagini condotte dalla polizia, sarebbero stati commessi su tre bambine che, all'epoca, tra il 2006 e il 2007, avevano 5, 8 e 10 anni.

La piccole, da tempo affidate a una casa famiglia, sarebbero le figlie di uno dei due fratelli, Cesare, residente a Bagnoregio. Lo zio Loriano, invece, avrebbe sempre vissuto in Austria, con periodiche trasferte in Italia.

Secondo l'accusa, rappresentata dal pm Laura Centofanti, i due avrebbero abusato delle bambine per sei mesi, ogni volta che capitava loro l'occasione di trovarsi soli con le piccole, in assenza della mamma.

Il primo a finire in manette fu Cesare, arrestato dalla squadra mobile viterbese. Poi fu la volta del fratello Loriano, bloccato e portato in questura appena sceso dal treno. Era tornato dall'Austria per concedersi un periodo di vacanza dal fratello.

Il processo a carico dei due gemelli, che inizierà domani, sarà quasi interamente basato sui risultati degli incidenti probatori eseguiti sulle bambine.

Questi ultimi consistono per lo più in colloqui delle piccole con psicologi e assistenti sociali, durante i quali le bimbe avrebbero ricostruito quel che succedeva quando si trovavano da sole con il padre e lo zio.

Per il primo è stato nominato un difensore d'ufficio, Paolo Delle Monache. Il secondo, invece, Loriano Saba, si è affidato all'avvocato Stefania Sensini, secondo la quale ci sono buone possibilità di ottenere un'assoluzione per lo zio delle bimbe.

"Viviamo il processo con estrema serenità - afferma il legale -. Loriano Saba si è sempre dichiarato estraneo ai fatti, innocente. A dispetto di ogni accusa, ha sempre detto di portare nel cuore queste sue tre nipotine, alle quali non avrebbe mai fatto del male. Al mio cliente, del resto, vengono contestati soltanto i presunti abusi sulla più grande delle tre bambine. Quindi presumo che possiamo sperare in un'assoluzione".