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Angelo Allegrini, segretario provinciale Pd
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Riceviamo e pubblichiamo -
Apprendo dalla stampa che il partito dell'Italia dei Valori non ha intenzione di prendere "col Pd nemmeno un caffè".
Tralasciando il fatto del mio rammarico per l'occasione persa che non è detto possa mai ripresentarsi, mi pare invece appena il caso di ricordare che la politica dovrebbe essere fatta di programmi e contenuti mentre, stando ai resoconti giornalistici, oltre al fatto di essere contrari all'aeroporto a Viterbo, l'unica cosa che ha saputo fare il solerte senatore seguace di Di Pietro è stata quella di insolentire il nostro segretario regionale Mazzoli.
Tra il diritto di critica e l'insulto personale ci passa un oceano e nessuno, tantomeno chi è abituato per sua necessità a riunirsi nei bar, può pensare di avvalersi del dibattito interno, pure vivace, di un partito vero, grande e reale come il Pd che, come è stato detto, le discussioni le fa nei teatri.
Anziché offendere Alessandro Mazzoli il senatore Pedica farebbe meglio a occuparsi delle figuracce fatte fare al centrosinistra dal suo segretario, sapendo che suo malgrado e forse a sua insaputa, i Cattolici Democratici da lui chiamati in causa, quelli cioè che si rifanno alla lezione del personalismo comunitario di Emmanuel Mounier diffuso in Italia dalla Fuci del cardinal Montini e dal molto più illustre senatore Paolo Emilio Taviani, si sentirebbero molto a disagio a confrontarsi col giustizialismo e con il sommario approfondimento dei temi politici che da sempre caratterizza l'azione di IdV.
Angelo Allegrini
Segretario provinciale Pd
