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Viterbo - Al via dei corsi organizzati dal Prc
"Una risposta marxista alla crisi"
Viterbo - 13 gennaio 2010 - ore 17,00

Riceviamo e pubblichiamo - Nell’analizzare l’attuale crisi finanziaria globale ci si interroga se essa sia congiunturale o strutturale; in poche parole, cioè, se rappresenti una momentanea stagnazione di un sistema, ancorché valido, destinato a una rapida ripresa, oppure se sia un segnale che questo sistema, basato sul liberismo economico e sul dominio mondiale di una sola superpotenza, sia in una fase di declino incontrovertibile e dagli esiti incerti.

Stiamo parlando di una sistema affermatosi alla fine degli anni Settanta del secolo scorso e dimostratosi vincente venti anni fa con il crollo del Muro di Berlino.

In quell’epoca si parlava di “fine della storia”, con l’inesorabile adeguarsi di tutto il mondo al “pensiero unico” del modello capitalistico a cui i popoli avrebbero spontaneamente aderito, una volta compresi i vantaggi. Già però dal ’91 le potenze occidentali sferravano il primo micidiale attacco all’Iraq e da allora, con o senza la foglia di fico delle Nazioni unite, abbiamo assistito ad una serie infinita di guerre, segno certo che anche quel sistema, che avrebbe dovuto affermarsi senza colpo ferire, poggiava sul ferro e sul sangue. Attualmente, Usa e alleati si trovano impantanati in Iraq e Afghanistan, a diversi anni dalla cessazione ufficiale delle ostilità.

I crolli dei grandi trust finanziari dello scorso anno, con migliaia di risparmiatori gettati sul lastrico e altrettante migliaia di lavoratori licenziati, palesano, a ottant’anni dalla Grande crisi del ’29, che la mano invisibile del mercato non sana tutto grazie a un processo intrinseco di autoregolamentazione, anzi…
Sotto le macerie del Muro di Berlino, inoltre, non si pensava che altre potenze sarebbero emerse a contendere agli Usa il dominio di consistenti fette del pianeta: nessuno ipotizzava, insomma, l’emergere del cosiddetto “Bric” (Brasile, Russia, India e Cina), acronimo utilizzato per indicare quei grandi paesi già in via di sviluppo in grado adesso di competere con il sistema finanziario occidentale; né si poteva prevedere il risveglio dell’America Latina

Qui, prendendo per esempio Cuba, il cui sistema avrebbe dovuto sciogliersi come neve al sole con il collasso del blocco sovietico, diversi stati hanno intrapreso un processo d’emancipazione dallo sfruttamento nordamericano, rimettendo la questione del socialismo all’ordine del giorno. Si aggiungano poi tutti gli altri paesi che, con diversi sistemi politici e fisionomie particolari, non si piegano alla leadership mondiale Usa dimostrando, che piaccia o no, un’inaspettata capacità di resistenza.

Insomma, la storia è tutt’altro che finita. Se è vero che le conseguenze a medio e lungo termine di questa crisi non siano affatto prevedibili, occorrono più che mai strumenti d’analisi, ripartendo proprio dal patrimonio ideale e scientifico di Karl Marx, successivamente sviluppato dalla teoria e dalla prassi del movimento comunista.

Come circolo Prc di Viterbo abbiamo svolto iniziative pubbliche contro la crisi, soprattutto con i Gruppi d’acquisto popolare (Gap). A noi però sta a cuore fronteggiare la crisi anche sul versante culturale: accrescimento del sapere ed elevazione della coscienza di quanti aderiscono alle nostre idee e partecipano alle nostre attività costituiscono un tassello fondamentale e irrinunciabile per l’operato del nostro circolo.

Partendo proprio da questo corso di cultura, con il coinvolgimento di due importanti studiosi come Domenico Moro e Alexander Höbel, cerchiamo di fornire strumenti di analisi e valutazione della realtà, prendendo spunto dall’attuale crisi onde recuperare le idee e la ragion d’essere della nostra militanza politica e della presenza dei comunisti nella società.


Incontri
presso i locali della Federazione provinciale Prc, via Garibaldi, 46, Viterbo:

Giovedì 28 gennaio, h 17,30
Alexander Höbel, Il movimento comunista e le crisi del 1929 e del 1973.

Sabato 13 febbraio, h 17,30
Domenico Moro, Crisi finanziaria o crisi del capitale? Le vere cause della crisi attuale.

Giovedì 25 febbraio, h 17,30
Alexander Höbel, La crisi capitalistica come crisi di civiltà.

Sabato 13 marzo, h 17,30
Domenico Moro, Le conseguenze internazionali della crisi: la decadenza dell’imperialismo Usa.

Durante gli incontri, alla fine dei quali sarà offerto un aperitivo, saranno distribuite delle dispense scelte dai relatori.

Per motivi dovuti al’organizzazione è gradita l’iscrizione (gratuita) al corso da effettuarsi per e-mail (prcviterbo@libero.it) o per telefono (3772654829) entro il 24 gennaio 2010.

Prc Viterbo

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