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Viterbo - Diocesi - Domenica 17 gennaio
Giornata mondiale delle migrazioni
Viterbo - 16 gennaio 2010 - ore 11,30

- Si celebra domenica 17 la Giornata Mondiale delle Migrazioni.

Anche in Diocesi, domenica scorsa il vescovo Mons. Lorenzo Chiarinelli ha celebrato, come da tradizione, una Celebrazione eucaristica presso la Chiesa della Sacra Famiglia a Viterbo per tutte le realtà che ruotano attorno al fattore immigrazione.

Anche in questi ultimi giorni, su tutta la stampa e tv abbiamo assaporato una pagina amara della storia italiana. La vicenda di Rosarno, infatti non si cancella, ma interpella sempre più le istituzioni e la coscienza di tutti i cittadini.

Da anni le Caritas Diocesane Italiane aiutano gli immigrati e storie molto belle come quelle incognite e anonime di tante famiglie italiane e cristiane che quotidianamente cucinavano per se e per qualcuno degli immigrati.

Come pure gruppi di volontari che alle quattro del mattino, ancora oggi si recano nelle baraccopoli delle nostre città per portare a quei fratelli immigrati un tè caldo e una colazione. Questa è la solidarietà! Questo è l’impegno anche della Chiesa da anni in questo campo.

Anche il Vescovo Diocesano Mons. Lorenzo Chiarinelli, come ogni anno, ha voluto inviare a tutta la Chiesa Diocesana di Viterbo, a tutte le componenti e istituzioni che vivono nel territorio, il suo messaggio.


Il messaggio del vescovo Lorenzo Chiarinelli in occasione della giornata mondiale delle migrazioni:

La migrazione è fenomeno antico e nuovo, da parte dei dinamismi della storia umana. Porta i segni della gioia e del dolore, della necessità e dell’avventura, dell’accoglienza e del rifiuto.

E abbiamo dinanzi agli occhi e soprattutto nel cuore tutto questa complessità di vicende e spesso quelle negative superano quelle positive.

Quando poi, come suggerisce il tema di questa Giornata Mondiale 2010, l’attenzione si concentra su i bambini e i ragazzi, sui minori in genere, lo sconcerto invade la mente e l’amarezza stringe il cuore.

“Il tema non è tra i più facili da analizzare, perché la realtà dei minori è tema delicato e complesso ed implica una attenta analisi del problema globale”, ha scritto il Papa Benedetto XVI.

Un “Messaggio” non può esplorare questa realtà drammatica: indubbiamente va qui ricordata la Convenzione Onu del 1989 sui Diritti del fanciullo, come pure il titolo quarto del testo unico 286/98.

E su questo fronte occorre non solo una crescita di coscienza e di responsabilità, ma anche di nuova cultura e di una più adeguata legislazione che rispetti la dignità e garantisca diritti.

Vorrei ricordare, in questa prospettiva e lungo così impegnativi sentieri, l’episodio emblematico della Bibbia (Gen 21,8-21). Ad Agar, schiava di Abramo e madre di Ismaele, che piange, perduta nel deserto, con il figlio morente sotto l’ombra di un cespuglio, una voce dall’alto disse:

“Non temere, perché Dio ha udito la voce del fanciullo là dove si trova. Alzati, prendi il fanciullo e tienilo per mano, perché io ne farò una grande nazione”.
Quella dona, che stringe con la mano il figlio e con lui attraversa il deserto, diventa emblema per oggi.

Ecco un grande compito: come far mancare quella “mano” che accompagna? Come non condurre verso un futuro di libertà, di giustizia, di solidarietà? Come non muovere dal deserto verso la terra promessa con solidarietà per una società più fraterna?

E affinché tutto ciò si realizzi occorre “rimettere in mezzo un bambino”, come fece Gesù (Mt 18,1).

È l’impegno di questa Giornata Mondiale ed è il compito da perseguire con fedeltà e coraggio. Il servizio “Migrantes” della nostra Chiesa di Viterbo su questo cammino è punto di riferimento e organismo di promozione.
E che Dio ci accompagni e benedica.

Lorenzo Chiarinelli
Vescovo di Viterbo

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