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Vetralla - Scrive l'assessore alla Cultura Luca Mancini
La memoria contro la tentazione dell'oblio
Viterbo - 26 gennaio 2010 - ore 17,45

Riceviamo e pubblichiamo -
La pulizia etnica nell’ex Jugoslavia; il dramma della Cecenia; la violenza dei talebani in Afghanistan. Troppe volte, di fronte a queste immagini di inaudito terrore ci siamo ripetuti che no, questi fatti non dovevano accadere mai più.

Mai più, ci siamo ripetuti troppe volte e altrettante volte siamo stati costretti a ricrederci. Perché sembra non esserci fine alla violenza perpetrata contro popoli ed etnie. Che cambia nei modi in cui viene condotta, forse, ma non nella sostanza. Di fronte a noi che, impassibili, non riusciamo a spiegarci e a spiegare come può, la mente di un uomo, arrivare a uccidere o a progettare la morte dei suoi fratelli.

Di fronte a questa inumana irrazionalità, ritengo che l’unico elemento che abbiamo a disposizione per combattere e battere la barbarie della guerra, è il ricordo.

Ricordare il nostro passato, la nostra storia, perché quello che è accaduto non è escluso che potrebbe riaccadere di nuovo. La forza della memoria contro la tentazione dell’oblio.

Nel giorno dedicato alla memoria, tutti noi dobbiamo sottolineare non solo l’importanza del suo significato ma praticarla: non come mero esercizio del ricordo, ma come strumento di lotta della libertà contro la viltà dell’oppressione. Il ricordo deve trasformarsi in indignazione contro ogni negazione della libertà individuale; deve essere amore per la democrazia e la pace e affermazione di etica e di valori.

Oggi non solo bisogna rigettare con forza i valori negativi del nazi-fascismo, che hanno condotto l’Europa e il mondo alla guerra mondiale, ma dobbiamo sforzarci per cercare di riaffermare i valori positivi della solidarietà. Per esempio verso i migranti, costretti a scappare alla ricerca di un sogno che si chiama prosperità e serenità.

Dobbiamo impegnarci a valorizzare le differenze, che sono la ricchezza storica delle nazioni e del nostro continente, l’Europa, troppo vecchia, forse, per non capire che la storia dell’umanità è storia di grandi migrazioni.

Oggi deve essere il giorno della riaffermazione dei valori, della civiltà, il giorno dove ognuno di noi ribadisca con fermezza il proprio ripudio alla guerra, così come sancito dalla nostra Carta costituzionale.

Troppo avanzata, quest’ultima, nella sua prima parte, per essere sottoposta a modifiche di interesse politico-propagandistico.

Oggi, infine, dobbiamo pensare all’Europa non solo come mercato comune ma come spazio internazionale al quale guardare e far riferimento. Uno spazio, l’Europa, al quale noi, come nazione, dobbiamo delegare poteri sempre maggiori e responsabilità. Perché così era stata pensata, alla fine del secondo conflitto mondiale, dai suoi padri fondatori.

Luca Mancini
assessore alla Cultura e all'istruzione

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