:::::    
Logo TusciaWeb
Archivi | Mailing | Contatti | Primo | Provincia | Civitavecchia | Lazio | Sport | Flash | Forum |Dossier | TusciawebTV | Velina | Nonsololibri
     
   
Viterbo - Dopo che gli era stata assegnata una nuova casa
Disabile rischia di nuovo la segregazione
Viterbo - 27 febbraio 2009 - ore 8,40

Video e fotocronaca dell'epoca
Non ce la faccio più...
Giovannina Fiori con la figlia Simona

Copyright Tusciaweb
Giovannina Fiori sulla porta di casa al terzo piano
La casa in via Santa Rita
Sonja Innicenti, sorella di Simona
L'abitazione in Piazza Sant'Agostino
- Madre anziana e figlia disabile, segregate in casa perché la loro casa era al terzo piano e uscire ogni giorno era un'odissea.

Il caso era emerso nemmeno un anno fa, lo scorso febbraio.

Se ne interessò l'Ater, proprietario dell'abitazione dove vivevano, oltre al Comune con il sindaco Marini e l'assessore Sabatini.

Fu dato loro un altro appartamento più accessibile rispetto al primo, da via Santa Risa a via Angelo da Messina.

Ma a fine anno una nuova tegola su madre e figlia.

Essendo deceduto l'assegnatario dell'alloggio, ovvero il padre e marito delle due donne, il Comune con una lettera dell'ufficio casa chiede indietro l'abitazione, invitando le due donne a tornare nella loro precedente casa. Un incubo che ritorna.

All'epoca, raccontava così la vicenda, Sonia, figlia e sorella delle due donne.

E' iniziato tutto alle fine del 2007 – racconta Sonja Innocenti –. Mia mia madre Giovannina di 73 anni e mia sorella Simona, 33 anni, affetta da atrofia cerebrale diffusa e tetraparesi spastica dalla nascita e con un handicap del 100 per cento, sono costrette a vivere in una casa al terzo piano in via Santa Rita 4. Una casa dell'Ater.

Per far scendere da casa mia sorella, mia madre era costretta a portarla giù per tre rampe di scale.

Alla fina del 2007, mentre stava scendendo con mia sorella aggrappata a lei, è caduta dalle scale.

Mia sorella è rimasta ferita alla testa con diversi punti.

Ora mia madre non se la sente più di scendere tre rampe di scale con mia sorella. E sono, in pratica segregate in casa.

Noi figlie abbiamo pensato di mandarle in affitto in una casa senza barriere architettoniche, ma mia madre ha una pensione da casalinga di poche centinaia di euro, e quella di mia sorella serve a farla vivere, non abbiamo potuto".

Poi con l'interessamento di Ater e Comune la situazione si risolse. Oggi tutto sembra di nuovo essere messo in discussione.

Abbiamo scoperto che la casa di piazza Sant'Agostino 5 è stata occupata abusivamente, da domenica scorsa.

Copyright 2009 TusciaWeb - Chi siamo - pi: 01829050564

Condividi