Ferindo Palombella

- Crescita ancora in ribasso per le imprese della provincia di Viterbo che nel 2009 hanno fatto registrare un movimento anagrafico in aumento dello 0,22%, più basso di quello del Lazio pari all’1,36%, anche se in linea con la media nazionale dello 0,28%.

A rivelarlo è il Rapporto Movimprese 2009 di Unioncamere, realizzato sulla base del Registro Imprese della Camera di Commercio di Viterbo, da cui emerge che lo scorso anno state 2.434 le imprese iscritte (erano 2.777 nel 2008), contro le 2.351 cessate (erano 2.677 lo scorso anno), con un saldo di +83 imprese.

“È evidente che in una fase critica come quella che stiamo vivendo – dichiara Ferindo Palombella, presidente della Camera di Commercio di Viterbo – il sistema economico rallenti il suo dinamismo. Trovo francamente più preoccupante l’andamento negli ultimi cinque anni, con un tasso di crescita più che dimezzato, passando dallo 0,67% del 2005 allo 0,22% del 2009.

Un dato che stimola ulteriormente l’azione dell’Ente camerale a supportare il sistema economico mettendo in campo servizi e risorse secondo quanto previsto dalle linee programmatiche per il 2010, con un’attenzione particolare al credito”.

Entrando nel dettaglio dei dati a segnare il passo sono soprattutto le ditte individuali, con un saldo negativo pari al -0,74%, mentre le società di capitali fanno registrare un tasso di crescita del 4,5% e le società di persone dello 0,8%, confermando il trend avviato negli anni scorsi. Attualmente nella provincia di Viterbo le società di capitale rappresentano il 12,1% del totale delle imprese registrate, le società di persone il 17%, mentre le imprese individuali vedono ridurre la propria quota al 67,8%.

Quanto ai settori di attività economica tra il 2009 ed il 2008 non emergono forti negatività: solo l’agricoltura mostra una variazione abbastanza negativa (-1,79%), mentre è più contenuto il calo nelle Attività manifatturiere (-0,86%). Negli altri settori vale la pena segnalare la buona performance nei servizi alle imprese (+2,99%), di Alberghi, bar e ristoranti (+2,3%), del Commercio (+1,25%) e delle Costruzioni (+1,04%). Buoni anche i risultati che vengono dal settore dei trasporti, dall’intermediazione e dai servizi sociali e personali.