:::::    
Logo TusciaWeb
Archivi | Mailing | Contatti | Primo | Provincia | Civitavecchia | Lazio | Sport | Flash | Forum |Dossier | TusciawebTV | Velina | Nonsololibri
     
   

L'appello dei pendolari della linea ferroviaria Civitavecchia-Capranica-Orte
E' ora di pensare alle infrastrutture
Viterbo - 27 gennaio 2010 - ore 19,15

Riceviamo e pubblichiamo - Un importante convegno sulle infrastrutture del viterbese è organizzato dalla Banca di Viterbo, al quale auguriamo che diventi un momento importante per concretizzare le varie proposte di riammodernamento, condensandole in un documento specifico, che vorremmo diventi una vera e propria piattaforma rivendicativa.

Il dibattito in corso denota che finalmente a livello politico e imprenditoriale ci si è accorti dell’isolamento in cui versa da tempo la nostra provincia. In quanto da tempi interessati allo sviluppo dei trasporti e della mobilità, nell’intento di portare un piccolo contributo, desideriamo esporre le nostre considerazioni.

A tale scopo, riteniamo importante che, in primo luogo, venga presa in esame la necessità del riequilibrio del territorio di tutta la Tuscia, con l’ammodernamento delle infrastrutture viarie e ferroviarie trasversali est –ovest, in maniera da creare sviluppo in loco.

Le ferrovie e le strade attuali, infatti, tra l’altro estremamente mediocri, sono in funzione esclusivamente del collegamento con Roma. Ciò significa aver accettato per troppo tempo un’economia subordinata alle scelte della Capitale.

Naturalmente il problema di collegamenti veloci con Roma non va sottovalutato. Assurdo che per 90 km, tra Roma e Viterbo, il treno impieghi quasi due ore. Questo rende estremamente difficoltosa la realizzazione dell’aeroporto civile a Viterbo.

Il grande sviluppo del Porto di Civitavecchia, però, deve far considerare l’importanza di collegamenti con questo e con il centro Italia. La superstrada per Civitavecchia deve finalmente essere completata.

L'Unione Europea ha compreso pienamente la questione dell’importanza strategica per il Centro Italia dello sviluppo delle infrastrutture Est-Ovest, avvicinando così i due mari e i due porti di Civitavecchia, il Centro Merci di Orte e Ancona. Infatti ha finanziato insieme alla Regione Lazio, l’Autorità portuale e il Centro Merci di Orte, il progetto esecutivo per la riapertura della linea ferroviaria Civitavecchia-Capranica-Orte.

La stessa città di Viterbo, con la riapertura di questa linea, sarebbe collegata via treno in pochissimo tempo con Civitavecchia, il Porto e la linea ferroviaria Roma, Pisa, Genova, Torino/Ventimiglia.

Le Fs al contrario ostacolano questa prospettiva ad esempio con i traghetti da Civitavecchia per la Sardegna e le iniziative di ridimensionamento del Porto di Civitavecchia e delle linee ferroviarie dell’Umbria e delle Marche.

Far emergere i veri motivi per cui le Fs cercano in tutti i modi di non far riaprire la linea ferroviaria è un altro aspetto che potrebbe essere esaminato. Sono state effettuati i collaudi delle opere realizzate dalle Fs, a fronte dei 200 miliardi di lire spesi? Ed inoltre: Perché le FS non riconsegnano i 123 miliardi di lire, finalizzati al suo completamento, percepiti nel 1998 e non spesi?

L’equilibrio del territorio, dobbiamo tutti convicercene, passa attraverso la realizzazione di infrastrutture viarie e ferroviarie e crediamo che le vere priorità per la Tuscia siano la Superstrada Civitavecchia-Viterbo-Orte e la riapertura della ferrovia Civitavecchia-Capranica-Orte.

Rivolgiamo quindi un invito alla politica perché affronti con decisione questi temi, determinanti per lo sviluppo economico e sociale di tutta la Tuscia, e li ponga alla base dell’impegno amministrativo e politico anche in vista delle prossime elezioni provinciali e regionali.

Gabriele Pillon - Giacomo Traini - Raimondo Chiricozzi

Copyright 2010 TusciaWeb - Chi siamo - pi: 01829050564

Condividi