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Università Agraria - Dal 1 al 13 febbraio torna in vendita il prodotto proveniente dall'allevamento della Roccaccia
La carne biologica sui banchi delle macellerie
Viterbo - 28 gennaio 2010 - ore 13,30

Riceviamo e pubblichiamo - "Difesa della razza bovina maremmana, attivazione migliori procedure di commercializzazione, interazione con gli operatori di settore, impegni del programma elettorale ampiamente rispettati in maniera incontrovertibile".

Con queste parole esordisce l’assessore dell’università Agraria di Tarquinia Alberto Blasi.

Dal 1 al 13 febbraio torna in vendita sul banco macelleria della cooperativa zootecnica viterbese la prelibata carne biologica da vitelloni maremmani proveniente dall’allevamento della Roccaccia, gestito direttamente dall’università Agraria di Tarquinia.

"Una piacevole consuetudine ormai – commenta Blasi – che si ripresenta con costanza e continuità con finestre sempre più frequenti. Sono ormai lontani i tempi in cui la carne proveniente dall’allevamento di tutti i tarquiniesi anonimamente veniva a essere venduta nella grande distribuzione toscana, oggi è un prodotto valorizzato nel nostro territorio.

L’accorciamento della filiera e la serietà di un partner come la cooperativa zootecnica – aggiunge l’assessore Blasi – rende possibile, in rapporto alla qualità del prodotto presentato che si ricorda biologico, prezzi competitivi e a portata di famiglia".

Da ricordare che sabato 6 febbraio l’acquisto della carne maremmana sarà accompagnato da degustazioni mirate e consigli gastronomici nel punto vendita della cooperativa zootecnica, per avere la piena consapevolezza del prodotto presentato, decisivo in tal senso il miglioramento e la selezione del regime alimentare dei bovini in cui l’università Agraria si è dimostrata punto di riferimento per le realtà allevatoriali del territorio.

"Allo studio – commenta Blasi – modalità di commercializzazione sempre in collaborazione della cooperativa zootecnica mediante Internet e la diffusione di pacchi famiglia in grado di soddisfare i consumatori.

Un prodotto di straordinaria qualità, dalla tracciabilità sicura a un prezzo concorrenziale, questo il frutto di cinque anni di lavoro serio e programmato figlio di obbiettivi chiari.

Peraltro – conclude Blasi – i riconoscimenti per l’allevamento della Roccaccia e sulla qualità dei suoi prodotti sono certificati anche dal centro genetico dell’Anabic all’Alberese, due i soggetti in selezione quali riproduttori, un altro risultato importante che ci pone al livello dei migliori allevamenti su scala nazionale, frutto del miglioramento delle linee di sangue volut fortemente da questa amministrazione".

Università agraraia - Tarquinia

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