Peppino Impastato

Riceviamo e pubblichiamo - Con cinque voti a favore, sei contrari e sei astenuti il consiglio comunale di Soriano nel Cimino del 25 gennaio ha respinto una mozione del consigliere Pizzi (a cui avevano aderito con una petizione 50 cittadini/e) che proponeva di intitolare una strada o un’istituzione comunale a Peppino Impastato, vittima della mafia a causa del suo coraggioso impegno civile.

La motivazione addotta da coloro che hanno votato contro tale richiesta è stata “l’opportunità di intitolare una strada a tutte le vittime della mafia, e non a una soltanto”.

Facciamo notare che se un così spiccato spirito egualitario diventasse regola generale, l’amministrazione di Soriano avrebbe tanti di quei nomi di re, papi, santi e morti ammazzati da inserire nello stradario, che si renderebbe necessario riscrivere il piano regolatore.

Restando al merito della petizione, invece, va precisato che la scelta del nome di Peppino Impastato voleva esprimere una ferma opposizione a dilaganti manifestazioni di incultura: le firme infatti erano state raccolte, aderendo all’iniziativa promossa da Tusciaweb, come protesta per la rimozione della targa che intitolava a Peppino Impastato la biblioteca comunale di Ponteranica (Bg), decisa dal sindaco di quel paese.

Ma probabilmente i consiglieri contrari alla proposta hanno dimenticato tale circostanza: niente di più facile, dal momento che sono trascorsi più di cento giorni da quando il consigliere Pizzi ha presentato la mozione, e che la stessa è stata ritirata dall’odg del consiglio comunale di novembre.

Si tratta soltanto di sfortunate coincidenze?

Simonetta Brighi
Sinistra Ecologia e Libertà di Soriano nel Cimino