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Acquapendente - Vendita dell'impianto di pulitura dei legumi - Alta Tuscia Laziale spiega la vicenda
Quando mai abbiamo mancato di rispetto agli agricoltori?
Viterbo - 29 gennaio 2010 - ore 17,45

Riceviamo e pubblichiamo - Con riferimento ad alcuni articoli apparsi nei giorni scorsi sulla stampa locale in merito alla vendita dell’impianto per la pulitura e confezionamento dei legumi da parte della Comunità Montana Alta Tuscia Laziale, si rende opportuno e doveroso far chiarezza sulla vicenda in modo che si abbia una corretta visione degli atti adottati dall'ente.

La Comunità montana è tenuta ad adottare i provvedimenti necessari per la salvaguardia degli equilibri di bilancio ( art. 93 del decreto 267/00.)

A seguito di quanto sopra, la giunta comunitaria, ha proceduto alla vendita dell’impianto per la lavorazione e la pulitura dei legumi con un prezzo base di 60mila euro al Ccorav che gestiva l’impianto.

La stima delle macchine è stata redatta tenendo conto del prezzo di acquisto e dei relativi ammortamenti. Non necessitava quindi di valutazione esterna, che comunque è stata richiesta per maggiore garanzia (ed è presente agli atti dell’ente) e comunque si tratta di valore a base d’asta dove le ditte potevano operare un rialzo.

Il presidente del Ccorav ha offerto verbalmente 20mila euro per l’acquisto dell’impianto, motivando l’offerta con scarsi profitti.

La seconda offerta scritta era di 30mila euro pagabile in sei anni (la metà del prezzo di stima messo in bilancio).

La gara si è espletata secondo le norme previste in materia e ha prodotto una sola offerta pari a euro 60.126,00 euro.

Per autotutela la comunità montana ha richiesto un parere legale, sospendendo l’aggiudicazione, in merito a tutta la gara, per verificare il diritto di prelazione da parte del Ccorav, che risultava inesistente.

Non risulta alla comunità montana aver disatteso gli interessi degli agricoltori, dato che il privato acquirente ha firmato un contratto nel quale all’art. 2 si prevede, tra l’altro, che l’acquirente si impegna a privilegiare i produttori del territorio della comunità montana.

L’impianto rimane comunque all’interno del comprensorio montano e i produttori della lenticchia di Onano per arrivare ad Acquapendente devono percorrere soltanto 7 chilometri. Non si capisce perché debbano andare in Toscana o in Umbria come afferma il consigliere comunitario Francesca Bocchini, che tra l’altro in sede di approvazione del bilancio 2009 dell’ente, ha approvato la vendita dell’impianto in oggetto.

Comunità Montana Alta Tuscia Laziale

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