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Viterbo - Il capogruppo del Pd chiede alla maggioranza di rispettare l’opposizione
Sposetti: "Il Pdl abbassi i toni"
Viterbo - 30 gennaio 2010 - ore 18,20

Ugo Sposetti, capogruppo Pd a Palazzo dei Priori
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- “Chiedo alla maggioranza in Comune di abbassare i toni e tornare a un confronto e a un dibattito che, seppur aspri, mai devono perdere di vista il rispetto degli altri e delle loro posizioni”.

Il capogruppo del Partito democratico a palazzo dei Priori, Ugo Sposetti, interviene dopo che il suo omologo del Pdl ha rivolto parole poco rispettose nei confronti del consigliere del Pd Fabrizio Fersini e delle iniziative intraprese dalla minoranza in merito alla vicenda di via Marconi.

“Giusto avere posizioni diverse, giusto esprimere il proprio pensiero, giusto criticare. Ma mai – sostiene Sposetti – si dovrebbe scendere sul piano personale.

Attacchi di pessimo gusto come quelli a cui abbiamo assistito non fanno bene alla città né aiutano il consiglio a lavorare per affrontare i tanti nodi che abbiamo di fronte”.

Il riferimento è alla frase in cui il capogruppo del Pdl scrive, riferito a Fersini, che il suo è un “modo evangelico, moralizzatore e vagamente iettatorio nella conclusione, di definire le scelte della maggioranza come autoritarie”.

Né è piaciuto il passaggio in cui, parlando del questionario che il Pd ha promosso nei mesi scorsi per sapere qual era l’opinione dei viterbesi su via Marconi, lo stesso capogruppo di maggioranza dice a Fersini: “Lo può tranquillamente conservare, a noi non interessa, lui lo tenga come ricordo, difficilmente gli servirà”.

“Quel passaggio – dice Sposetti – è lesivo non solo del lavoro della minoranza, ma soprattutto dei quasi mille viterbesi che, tramite quel questionario, hanno espresso le loro richieste sul futuro di via Marconi, dimostrando voglia di partecipare alle scelte. E con una dichiarazione del genere la maggioranza dimostra di voler ignorare proprio quei cittadini”.

“Auspico – conclude il capogruppo del Pd – che questa caduta di stile sia solo un incidente di percorso e che si torni a un confronto civile in seno al consiglio comunale. Ne va del futuro della città e di una istituzione che, tra i propri compiti, dovrebbe avere anche quello di dare il buon esempio”.

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