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Lo ha detto il presidente della Corte d'appello di Roma Giorgio Santacroce, in occasione dell'apertura dell'anno giudiziario
Anarco-insurrezionalisti viterbesi sempre più pericolosi
Viterbo - 30 gennaio 2010 - ore 12,15

- ''Le indagini svolte sull'area anarco-insurrezionalista continuano a rilevare una forte coesione operativa-ideologica tra gruppi anarchici presenti nel territorio di Viterbo".

E' l'allarme lanciato dal presidente della Corte d'appello di Roma, Giorgio Santacroce, durante l'inaugurazione dell'anno giudiziario.

Santacroce ha detto che "sullo stesso fronte si indaga a Roma su un tentativo di rilancio della lotta armata di matrice marxista-leninista da parte di nuove formazioni delle Brigate Rosse".

Secondo i procuratori della Repubblica del distretto, il Sud del Lazio e Roma sono zone in cui la criminalità organizzata, nelle sue articolazioni più conosciute, camorra, mafia e 'ndrangheta, investono somme ingenti per acquisire attività economiche, soprattutto nel campo alberghiero e della ristorazione.

"Mentre nel Sud pontino - si legge nella relazione del magistrato - permangono infiltrazioni mafiose per la presenza di alcune famiglie originate dal soggiorno obbligato di molti esponenti stortici, il circondario di Tivoli e, in particolare, i Comuni di Guidonia, Castel Madama, Rignano Flaminio, Morlupo e Castelnuovo di Porto, seguita a essere luogo privilegiato di incontri tra elementi malavitosi italiani e stranieri".

Quanto alle minacce terroristiche Santacroce ha rilevato che quella più grave è rappresentata dalla matrice jihadista mentre.

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