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PRIME ISA – ROMAGNA RFC 6 – 8 (P.T. 3 – 5)
PRIME ISA: Geri (40’Del Tosto), Monarca, Notarangelo (42’Telli), Tenti, Bocchino S, Menghini (54’Schirripa), Tichetti, Grossi, Bocchino L (53’Bevilacqua), Calicchio, Perandria, Borgatti, Menicocci (60’Baiocco). A disp. Surace, Cecchinelli. All. Roch Gauthier
ROMAGNA RFC: Babbi, Magnani, Amato, Cuccari, Gollinucci, Luci, Soldati, Scozzati, Cirelli, Queli (60’De Gennaro), Cotignoli (40’Fantini) , Pias (Martinelli), Di Vito (40’ Ambrosino), Cossu E, Cossu S. A disp. Molini, Donati, Gai. All. Francesco Urbani
Marcatori: 5’ meta Amato nt, 34’ cp Menghini, 41’ cp Babbi, 66’ cp Bocchino, 75’cp. Del Tosto
Note: espulsioni temporanee 27’ Cotignoli, 67’ Ranieri e Pias. Definitiva 79’De Gennaro
La Prime Isa ritrova se stessa. Nel fango del Quatrini, i gialloblù sfiorano l’impresa contro la corazzata Romagna, scesi a Viterbo convinti di replicare la passeggiata dell’andata. 6 a 8 il finale.
In mezzo tanta sfortuna e qualche decisione sbagliata da parte del direttore di gara incapace di tenere il polso della partita quando gli animi hanno iniziato ad accendersi.
“Oggi la serie C è meno vicina – dice il presidente Aldo Perugini – la matematica non ci condanna, le gare ancora tante ed in più abbiamo la consapevolezza di non essere secondi a nessuno”.
Perché se ieri c’è stata una squadra che meritava la vittoria era la Prime Isa. E se non fosse stato per quella meta subita a freddo dopo cinque minuti, la storia sarebbe stata diversa. Il punto maturato contro gli emiliani comunque non è da buttare, permette ai viterbesi di sganciarsi dall’ultimo posto, e risolleva il morale di un quindici, tanto sfortunato quanto ieri determinato.
Il grosso rammarico viene dall’infortunio di capitan Andrea Meghini. Per il mediano di mischia si sospetta la rottura del collaterale, e se la diagnosi venisse confermata in settimana, la Prime Isa dovrebbe terminare il campionato senza il suo faro, anche ieri tra i migliori in campo insieme al neo acquisto Marcello Grossi, un’autentica diga che ha sbagliato poco o nulla.
Tutta la mischia è stata sopra le righe. Rispondendo con i fatti alle critiche dei mesi passati contro un pack che superava gli otto quintali. “Dobbiamo crederci fino alla fine – dice Pietro Menghini, dirigente gialloblu – sfruttiamo al meglio i venti giorni che ci separano dalla gara con l’Arezzo. Possiamo farcela”. Il Romagna, a parte la marcatura nei primi minuti, è sembrato la brutta copia dello schiacciasassi visto all’andata.
Nel primo tempo gli ospiti hanno fatto poco e niente. A parte la meta al 5’ non si sono mai resi seriamente pericolosi. La punizione di Menghini al 34’ poi deve aver spaventato di brutto mister Urbani, tanto da spingerlo a cambiare in fretta e furia tre pedina durante l’intervallo. Qualcosa di più si è visto, ma il piazzato dopo un minuto di gioco è stato solo un’illusione.
I romagnoli non risparmiano colpi proibiti, di cui hanno fatto le spese prima Ranieri, due punti alla base dell’orecchio, e Grossi, colpito da un calcio al volto. A cinque dal termine, Del Tosto accorcia ancora le distanze. Viterbo, che nel frattempo ha perso Menghini, sostituito da un Mengoni in versione tutto fare, cerca il piazzato che le darebbe la vittoria.
La partita si scalda ancora di più. L’arbitro caccia De Gennaro e la Prime Isa ha l’opportunità di centrare i pali. La distanza è quasi proibitiva. Bocchino cerca la touche, la palla non esce e l’arbitro attende trenta secondi e fischia la fine. Ancora una sconfitta, ma stavolta l’impressione è che la musica sia davvero cambiata.