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Montalto di Castro - Interviene il sindaco Salvatore Carai
La manovra mette a rischio servizi essenziali
Viterbo - 10 giugno 2010 - ore 14,00

Riceviamo e pubblichiamo
Salvatore Carai
- Quali saranno gli effetti sui Comuni della manovra economica varata dal governo Berlusconi che prevede un taglio di quattro miliardi?

Come si tradurrà questa manovra sui conti dei 2.300 comuni soggetti al patto di stabilità?

Questi gli interrogativi che il Sole 24 ore di lunedì 7 giugno, attraverso un interessante articolo, cercava di chiarire. Alcuni organi di stampa hanno preferito estrapolare alcuni dati riferiti al Comune di Montalto. Pertanto, essendo chiamato in causa, desidero avanzare alcune considerazioni.

Personalmente ritengo che per come è stata presentata la manovra è semplicemente insostenibile, poiché oggi non ci vengono richiesti nuovi sacrifici: oggi ci viene imposto di tagliare servizi essenziali per i cittadini.

I numeri possono fare chiarezza. Secondo i calcoli effettuati da “Il Sole 24 Ore”, mancherebbero 760 euro ad abitante, quindi per il nostro Comune una somma complessiva di 6.660.000 euro a partire dal bilancio 2011.

Un taglio consistente. Una vera aggressione come è stato detto da molti amministratori locali, anche di centrodestra, che raddoppia i tagli alla spesa già attuati negli anni precedenti.

Da questo disastro non si salva nessuno. Le stesse recenti analisi della Corte dei conti mostrano che in questo modo almeno il cinquanta per cento dei Comuni non riuscirà a rispettare i vincoli. Rischiano di essere compromessi servizi come scuola, viabilità, sicurezza stradale, difesa del suolo e assetto idrogeologico.

Rischiano di essere bloccati investimenti programmati. Il Comune di Montalto ha dimostrato in questi anni di saper svolgere bene in piena autonomia e capacità di relazione coi problemi dei cittadini il ruolo di promotore di sviluppo economico.

Bloccare i comuni significa bloccare il Paese e rinunciare a offrire adeguati servizi ai cittadini. Oggi lo sviluppo economico e sociale del Paese dipende sempre più dal contesto locale: deprimere i Comuni significa assestare un duro colpo alla possibilità di svincolarsi dalla spirale recessiva.

Spero che il parlamento nelle prossime settimane riveda le disposizioni previste nel decreto in modo da valorizzare la capacità di programmazione e di investimento. Personalmente condivido le preoccupazioni espresse da molti sul contenimento della spesa pubblica.

E’ evidente che nessun sindaco, nessun amministratore può tirarsi indietro di fronte alle difficoltà e rinunciare a fare la propria parte. Ma bisogna spiegare bene come stanno le cose e quali enormi problemi ci aspettano a causa di scelte devastanti.

Bisogna con forza contrastare ogni generalizzazione e l’indefinitezza di alcune affermazioni come quella di chi sostiene che i Comuni sprecano risorse. I Comuni non vogliono spendere di più. Vogliono continuare a garantire servizi ai cittadini, vogliono pagare le imprese che lavorano per realizzare lavori pubblici necessari per rinnovare l’economia locale.

L’aumento della spesa è spesso l’unica via percorribile per promuovere investimenti e implementare nuovi servizi per i cittadini, elevare la qualità della vita nelle nostre città. Penso che i Comuni e l’amministrazione provinciale debbano trovare l’occasione per far sentire la propria voce al di la delle appartenenze ai diversi schieramenti politici.

Credo pertanto sia necessaria una forte iniziativa unitaria che raccolga tutti i livelli istituzionali della nostra Provincia. Se le città si muovono forse si potrà ottenere qualche risultato e la politica di questo governo verso i Comuni forse potrà in parte cambiare. Con vantaggio soprattutto dei cittadini.

Salvatore Carai
Sindaco di Montalto di Castro


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