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Viterbo - Interviene il segretario della Cna Adalberto Meschini
"Il governo penalizza edilizia e impiantistica"
Viterbo - 10 giugno 2010 - ore 16,30

- Nella manovra di finanza pubblica messa a punto dal governo, c’è una misura che, di fatto, non avrà alcuna efficacia nella lotta contro l’evasione, ma colpirà le imprese dell’impiantistica e delle costruzioni, riducendone la già scarsa liquidità: la ritenuta del 10 per cento che le banche saranno tenute ad applicare sugli importi dei bonifici che i beneficiari delle agevolazioni fiscali -del 36 per cento per le ristrutturazioni edilizie e del 55 per cento per l’efficienza e il risparmio energetico- effettueranno a favore delle aziende esecutrici dei lavori.

Contro questa norma, si sono già pronunciate, unitariamente, le associazioni nazionali artigiane, che non solo hanno denunciato “l’evidente forzatura introdotta con l’istituzione di una ulteriore anticipazione del prelievo fiscale su un reddito per cui sono stati già versati acconti d’imposta”, ma hanno proposto che si stabilizzino subito gli incentivi del 55 per cento in scadenza il 31 dicembre 2010.

Adalberto Meschini, segretario della Cna Associazione Provinciale di Viterbo, condivide appieno la posizione espressa a livello nazionale. “In una fase che vede le aziende in grave difficoltà per la mancanza di liquidità, dovuta, prevalentemente, ai mancati o ritardati pagamenti da parte della pubblica amministrazione e dei clienti, operare una ritenuta alla fonte come quella indicata nella manovra, significa -osserva- introdurre ancora una penalizzazione, oltretutto proprio per chi è in regola. Gli incentivi fiscali del 36 e del 55 per cento, infatti, si sono rivelati una misura efficace anche ai fini dell’emersione del lavoro nero”.

“Ecco dunque che le agevolazioni devono essere potenziate, tanto più che i mercati delle ristrutturazioni e degli interventi per risparmiare energia sono tra i pochissimi a tenere. Riteniamo importante che sia manifestata immediatamente, da parte del governo, la volontà di dare continuità all’incentivo del 55 per cento -dice Meschini-. Se questo dovesse essere eliminato, si metterebbe a rischio un sistema vitale di piccole e micro imprese. E si registrerebbe un arretramento nel campo dell’efficienza energetica e della sostenibilità ambientale”.


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