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Farnese - Convegno per saperne di più
"Vipere e altri serpenti"
Viterbo - 10 giugno 2010 - ore 18,30

Riceviamo e pubblichiamo - Si è tenuto mercoledì scorso (9 giugno) presso la sala convegni della Riserva Naturale del Lamone a Farnese il Convegno “Vipere e altri serpenti: ecologia e rapporti con l’uomo”.

Stimolata da un recentissimo caso di persona morsa da un serpente (pare, peraltro, esotico, non presentando la tipologia di sintomi e di veleno caratteristiche proprie delle specie locali) nel giardino di casa e ricoverata d’urgenza al Gemelli di Roma, l’Associazione onlus Obiettivo Prevenzione Salute (O.P.S.), in collaborazione con l’Ambulatorio Veterinario Farnese e con il patrocinio della Riserva Naturale Selva del Lamone, ha voluto organizzare questo incontro per informare la popolazione locale in merito alle caratteristiche di questi animali nella nostra zona, sfatando anche credenze e “errati comportamenti” in caso di incontro ed eventuale attacco da parte delle specie velenose. Relatori sono stati il biologo, esperto in erpetologia, dr. Ernesto Filippi di Roma ed il dott. Angelo Milioni medico di Farnese e fondatore dell’O.P.S..

Il primo ha spiegato come lo studio dei serpenti e la loro presenza nei vari territori sia importante per valutare gli equilibri degli ecosistemi e come l’uomo abbia avuto nei secoli e a seconda della civiltà di appartenenza atteggiamenti diversi nei loro confronti che sono andati dal terrore alla venerazione. “L'Italia è uno dei Paesi che ha il maggior numero di specie di serpenti presenti nel suo territorio, tra cui quattro tipi diversi di vipere - ha spiegato Filippi.

In particolare, le specie più diffuse nel nostro Paese, e in quasi tutte le parti del mondo, appartengono alla famiglia dei Colubridi e non sono specie velenose. Sono lunghi dai 50 cm fino ai 2 metri e vivono in ambienti molto variAltra famiglia di serpenti che possiamo incontrare nel nostro territorio è quella dei Viperidi formata da specie di serpenti tutte velenose: hanno zanne mobili che possono essere erette volontariamente dall'animale per difendersi e per cacciare. Tuttavia, non sempre quando la vipera morde viene utilizzato anche il veleno. La vipera più diffusa nel nostro territorio è l'Aspis che ha molte colorazioni diverse e non è sempre facile da riconoscere; non sono animali aggressivi ed in genere fuggono all'avvicinarsi dell'uomo”.

Il Dott. Milioni si è invece soffermato sugli effetti da morso di serpente: "Sono molto rari i casi nei quali il morso della vipera è mortale per l'uomo (secondo una statistica solo l'0,1% di persone morse sono morte e il 30% dei morsi di vipera inferti non conteneva affatto veleno). Il veleno di vipera contiene varie sostanze una delle quali ha la funzione di allentare la tensione muscolare nella parte morsa così che il veleno si diffonde più rapidamente nelle vie linfatiche (quelle attraverso cui il veleno entra in circolo). Contrariamente alle indicazioni mediche di alcuni anni fa, non bisogna bloccare la circolazione con un laccio stretto e iniettare subito il siero (a causa del quale, peraltro, si sono verificati anche casi di shock anafilattico per cui è bene farlo somministrare solo in ospedale), ma avvolgere con una fascia elastica non troppo strettamente l'arto colpito per rallentare il percorso del veleno lungo le vie linfatiche… E' inoltre importante calmare il ferito e tenere la parte colpita immobile in modo da non velocizzare il flusso linfatico. Appena è possibile bisogna chiamare il 118 (dando informazioni specifiche su dove ci si trova e sullo stato della persona morsa, oltre che un recapito telefonico per contatti immediati). Molti sono stati gli interventi e le domande da parte della platea presente a dimostrazione dell’interesse che l’argomento ha suscitato in un periodo in cui saperne di più in merito non può che evitare incidenti non solo alle persone, ma anche ai serpenti che spesso per “ignoranza” vengono sterminati anziché semplicemente allontanati o segnalati al Corpo Forestale che avrà cura di catalogarli e reinserirli nel loro habitat dove svolgono importanti funzioni per gli equilibri degli ecosistemi di appartenenza.


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