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Viterbo - Pesante denuncia del sindacalista Cisl Petroselli
"Lavoro, una giungla senza regole, e persone continuamente minacciate"
Viterbo - 11 giugno 2010 - ore 17,30

Riceviamo e pubblichiamo
- Sono molti i giovani, ragazzi e ragazze che si rivolgono ai nostri uffici sindacali per far controllare le tipologie contrattuali con le quali vengono avviati al lavoro.

Abbiamo riscontrato una situazione allarmante: ci sono molti contratti regolari di apprendistato (nulla da eccepire), diversi sono a termine, alcuni a progetto e/o compartecipazione, molti sono stage.

Pur mantenendo l’anonimato delle persone che si sono rivolte a noi, ci preme denunciare che tra questa giungla di rapporti di lavoro, esiste uno strumento ancora più dannoso per i lavoratori “le dimissioni in bianco”, che consentono alle aziende di sfruttare, termine forte ma che rende chiaro il concetto, i lavoratori.

Per termine sfruttare intendiamo la possibilità che hanno le aziende attraverso questo indegno strumento, di far lavorare questi ragazzi per 12 ore al giorno e retribuendoli se va bene 8, mobilitarli da un punto vendita all’altro anche fuori provincia, farli lavorare i giorni festivi senza maggiorazione, non far godere delle ferie, non utilizzare il diritto della malattia, maternità e quindi maltrattare senza limiti i propri dipendenti.

E’ veramente sconcertante assistere alle decine di segnalazioni e testimonianze che ci vengono fatte,

In quest’ultima settimana siamo stati testimoni di un licenziamento avvenuto attraverso le dimissioni in bianco soltanto perché, dopo tre anni di lavoro continuativo quindi senza ferie, la signora Francesca (nome di fantasia) si è assentata dal lavoro per problemi di salute.

Carlo “nome di fantasia”, un ragazzo di venti anni, si è rivolto da noi intimorito, cercando conforto e consiglio perché il suo datore di lavoro per riprenderlo andava alle mani a volte anche davanti alla clientela.

Altro esempio che credo passi veramente ogni segno di civiltà, ieri una lavoratrice impiegata presso un bar del Viterbese, si è rivolta presso la nostra sede, che con le lacrime agli occhi ci annunciava di essere incinta di 2 mesi e pur avendo problemi dovuti alla gravidanza e quindi dovendo stare a riposo assoluto è costretta a presentarsi al lavoro, e nascondere il suo stato interessante, altrimenti il datore di lavoro l'avrebbe sicuramente allontanata attraverso le dimissioni in bianco, vergognoso.

Credo che queste testimonianze non abbiano bisogno di alcun commento.

Siamo decisi e determinati ad intervenire su una situazione così drammatica.
E’ chiaro che il nostro operato è del tutto complesso e compromesso visto la difficoltà che abbiamo a sindacalizzare queste realtà per il legittimo timore di ritorsione che hanno questi ragazzi costretti quotidianamente a subire tali ingiustizie.

Spesso i lavoratori si sentono ripetere “…attento a come ti comporti, se vai al sindacato hai finito di lavorare”
Come fanno queste persone a programmarsi la vita?
Sottolineiamo che nella città di Viterbo assistiamo a continue aperture di esercizi commerciali che dopo qualche tempo vengono chiusi o messi in liquidazione.

Perchè l’assessorato allo Sviluppo Economico non attiva un tavolo con le forze Sindacali, Datoriali, Organi di controllo per costruire congiuntamente un piano del commercio che risponda realmente ai bisogni della gente e che eviti disagi ai lavoratori.

Noi non siamo contro il libero mercato, ma pretendiamo il rispetto delle norme contrattuali.

Siamo per un mercato che non crei concorrenze sleali mandando in sofferenza quelle aziende rispettose dei contratti e che consideri i lavoratori come una risorsa e non uno strumento da utilizzare a proprio comodo per arricchire i soliti furbi.

Questo è l’intervento che chiediamo agli amministratori. Auspichiamo che l’Ispettorato del lavoro avvii una campagna di controllo tra le aziende commerciali per verificare il rispetto dei contratti, poiché trattandosi di giovani, crediamo che abbiano il diritto di programmarsi un futuro, possibilmente senza subire comportamenti minatori che a volte assomigliano alle realtà cinesi.

Giorgio Petroselli Cisl Fisascat


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