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Viterbo - Il maestro Stefano Vignati chiude il festival Medioera
La tecnologia non ha anima... la musica sì
Viterbo - 13 giugno 2010 - ore 19,05

Medioera - Massimiliano Capo e Stefano Vignati
Stefano Vignati
- Medioera chiude con la musica.

E' terminato con un appuntamento interamente dedicato alla musica Medioera, il festival della cultura digitale che ha chiuso i battenti il 12 giugno.

Mattatore dell'incontro conclusivo, moderato da Massimiliano Capo, Stefano Vignati, dal 2006 direttore artistico del TusciaOperafestival, uno degli eventi di punta dell'estate viterbese.

Il maestro ha fatto un excursus della storia della musica dalla metà del Settecento ad oggi, evidenziando punti di continuità e discontinuità e illustrando i motivi che lo hanno portato a preferire alle avanguardie musicali, una linea più tradizionale. Decisamente più classica.

Vignati si è soffermato, in particolare, sugli eccessi delle avanguardie, che si sono tradotti, ben presto, in autoreferenzialità. Una caratteristica che le ha rese impenetrabili all'orecchio dell'ascoltatore.

La seconda parte del suo intervento è stata, invece, incentrata sul rapporto tra musica e nuove tecnologie. Che, a detta del maestro, avranno anche il vantaggio di diffonderla nei formati e nei supporti più diversi. Ma ne banalizzano l'approccio.

Non basta, infatti, un'applicazione sul cellulare per sentirsi compositori. Così come non basta un sintetizzatore per riprodurre le emozioni che può dare un'orchestra sinfonica.

"Un direttore d'orchestra - ha raccontato Vignati, durante il suo intervento - ha brevettato Asimov, un robot che, da solo, è in grado di dirigere lui stesso un'orchestra, riproducendo gli stessi movimenti che eseguirebbe un direttore in carne ed ossa. Ma per quanto si possa arrivare lontano con la tecnologia, i robot non potranno mai sostituire gli uomini, perché non hanno un'anima. E lo spettacolo di un robot sarebbe uno spettacolo senz'anima. Il segno più evidente del fatto che la tecnologia semplifica. Forse anche troppo".


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