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Viterbo - Lega Tuscia esamina i primi due anni di mandato
L'amministrazione rimandata a settembre
Viterbo - 14 giugno 2010 - ore 18,30

Riceviamo e pubblichiamo
- Nel 2010 cade il secondo compleanno dell'amministrazione comunale di Viterbo.

Tirando le somme, tuttavia, non riusciamo a rilevare un'incidenza effettiva sul territorio. Per fare dell'ironia: è facile sparare sulla Croce Rossa; tuttavia il modo di dire ben si addice ad un'amministrazione che, in senso politico, nulla ha cambiato nella vita di questa città.

Viterbo ha un settore urbanistico bloccato da due anni, con i piani integrati fermi -o giacenti- senza apparente motivo, in qualche cassetto. Certamente in questa scelta incidono ragioni d'ordine politico.

Il ricasco tuttavia non è solo politico: il blocco dell'edilizia ha conseguenze sull'indotto tutto ad essa collegato, con un consequenziale incremento di disoccupazione.

Le partecipate -che poco hanno appreso dalla gestione aziendale e molto conservano di quella pubblica- sono diventati serbatoi del'indebitamento, come dimostrano le traversie di Cev e Francigena.

Per questìultima è previsto lìennesimo reintegro degli ex dipendenti Autoservice, con un aggravio economico non indifferente per i Viterbesi.

Società, la Francigena, pomposamente rappresentata da un Presidente nominato, che  non si è peritato di non produrre alla cittadinanza la documentazione a sostegno di affermazioni sbandierate sulla stampa. Partecipate che hanno costretto il Comune a vendere parte del patrimonio dei Viterbesi, così da ripianare debiti prodotti per scelte politiche.

La rete stradale è letteralmente disastrata. Più volte abbiamo sollecitato l'Amministrazione ad una verifica nei confronti delle ditte vincitrici di appalto, che hanno effettuato il rifacimento dei manti. Ci sentiamo di affermare che nel caso di molte strade (vedi Via Cavour rifatta pochi anni fa, e che versa di nuovo in condizioni pietose) le ditte abbiano una responsabilità chiara nella realizzazione di opere che vanno incontro a esiti negativi in brevissimo tempo. E' auspicabile un controllo più attento, comportamento doveroso quando si spendono soldi pubblici.

Una volta esistevano le Circoscrizioni, con rappresentanti attenti conoscitori del territorio, che costituivano per l'abitante della frazione un punto di riferimento al quale rivolgersi per lamentare un malfunzionamento oppure un problema.

Oggi, con legge nazionale, sono state eliminate in alcuni territori. Risultato: territori abbandonati, dimenticati al punto che durante la processione del Corpus Domini a La Quercia, l'erba alta invadeva le vie, e l'immondizia abbandonata offriva uno spettacolo indecente. Ma i problemi legati alle circoscrizioni sono molteplici e i cittadini si sentono abbandonati; né si vedono all'orizzonte proposte di strutture adeguate, con le quali sarebbe facile gestirli'evidentemente non c'è n'è la volontà.

E veniamo al miraggio aeroporto. In molti hanno creduto (ed in pochi ancora credono), all?aeroporto come volano dello sviluppo della città; ma in realtà dopo anni di attese, conferme prontamente smentite e colpi di scena vari, cosa sappiamo oggi della eventuale costruzione dello scalo a Viterbo? Nulla.

Tema verde pubblico: si continua nell?errore assegnando lappalto ad una sola ditta (non ce ne voglia la ditta vincitrice della gara, perché stiamo denunciando un problema logistico?): completato il taglio a Bagnaia e arrivati a La Quercia, è ora di ritagliare Bagnaia. Ottima poteva essere la scelta di frazionare l'appalto avendo così un costante controllo del territorio tenuto in ordine. E, beneficio aggiunto, più ditte avrebbero lavorato, cosa non da poco se consideriamo la crisi che stiamo vivendo.

Viterbo è una città dove i pedoni non sono tutelati, vista la ormai totale assenza di strisce pedonali.

Permetteteci uno sfogo prettamente politico. Ultimamente da più parti siamo stati tacciati di essere lennesima, piccola, forza politica territoriale che passata la tornata elettorale si avviava a sparire, confluendo in una più vasta area di centrodestra. Non è così: abbiamo cercato e cerchiamo il confronto con tutto il centrodestra, ma spesso non siamo ascoltati.

A volte si: si ricordino i detrattori della richiesta -nostra non dell'ex Assessore Provinciale Furietti- di installare pensiline e panchine al terminal Cotral di Viterbo, attesa da parte dei tanti viaggiatori. Abbiamo cercato spesso di essere propositivi; siamo e restiamo un movimento di centrodestra, ma l?affinità che sentiamo con l'attuale Amministrazione non può e non deve imporci il silenzio. La libertà di pensiero, di critica, è una condizione essenziale del nostro operato che rivendichiamo con forza e che potrebbe generare creatività e coinvolgimento ulteriori della cittadinanza.

Ammettiamo che non è stato e non sarà facile Amministrare un Comune economicamente disastrato. Tuttavia non si può farlo rifiutandosi di scegliere: le responsabilità vanno assunte, il territorio ha bisogno di una svolta, ha bisogno di ritrovare fiducia nella politica e nelle istituzioni e principalmente nei loro rappresentanti.

Essere di centrodestra, collocazione per noi naturale, vuol dire condividere i presupposti ideologici di un'area politica e plaudire a tante scelte fatte. Ma, proprio per questo e in base agli stessi principi, c'impone di esprimerci.

C'è bisogno di scelte coraggiose, anche se impopolari: c'è bisogno della politica con la P maiuscola, c'è bisogno di eliminare i tanti rami secchi prodotti negli anni dalla politica e ridare slancio ad una città ormai sofferente, una città che paga errori non commessi dai cittadini ma dalla politica, una città che necessita di investimenti per il futuro, di attenzioni alle priorità dei cittadini.

Che si dia una svolta concreta , visibile e chiara agli occhi di tutti. Lega Tuscia c'è e ci sarà, con la sua carica di entusiasmo e di propositività e disponibile al sano confronto per il bene della Tuscia.

Coordinamento provinciale Lega Tuscia


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