“Dopo otto edizioni di grande successo nella splendida Villa Lante” spiega Lusi Nesbitt “sperimentando e crescendo d’interesse anno dopo  anno, l'Associazione è lieta di aver raggiunto questo traguardo romano e forse, nel tempo, varcherà l'oceano, approdando negli Stati Uniti”.

Un salto di qualità per un evento che ha riscosso sempre grandi riscontri di pubblico, ma non un taglio con i luoghi che hanno dato i natali alla manifestazione, come precisa la Nesbitt. “Non taglieremo il cordone ombelicale con la città di Viterbo, che ci ha dato fiducia.

Con Maria Cristina Leonardi, l’agronomo paesaggista con cui divido l’organizzazione dell’evento, siamo concordi nel continuare a lavorare con le maestranze di Viterbo che, con professionalità ed entusiasmo hanno collaborato con noi: grafici, tipografi, allestitori, professionisti, ma anche segretarie, hostess, bigliettaie, i magnifici ragazzi delle carriole e i vivai compatibili con la nostra filosofia: saranno tutti ancora insieme a noi nella magnifica sfida romana”.

 
La peculiarità e il carattere scientifico, ambientale e culturale che, nel tempo, “La Conserva della Neve” ha acquisito, hanno destato l’interesse di sponsorizzazioni di alto livello: Sovrintendenza delle Belle Arti, Ministero dell’Ambiente, Ministero delle Politiche Agrarie e Forestali, Presidenza del Consiglio, Fondazione Roma. “La mostra avrà anche una valenza benefica” anticipa Lusi Nesbitt “coinvolgendo l'Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma”. Il giorno dell’inaugurazione, il 17 settembre prossimo, sarà allietato dalle note della virtuosa violinista viterbese Ilaria Castiglioni ed è prevista la presenza di note personalità del mondo politico, culturale, mediatico.

Una decisione, quella del trasferimento, forse evitabile, come sottolinea l’organizzatrice.

“Prima di passare ai ringraziamenti verso tutti coloro che hanno creduto in noi, vorrei porre una domanda” si chiede Lusi Nesbitt. “Perché per fare una mostra di tre giorni a Villa Lante abbiamo dovuto pagare i custodi  della struttura ben ottomila euro, mentre il costo a Villa Borghese è pari a zero? Forse, con un po’ di collaborazione, si sarebbe potuto evitare il trasferimento di una mostra che tanto ha dato, in termini di visibilità e prestigio, al territorio della Tuscia”.

“Grazie al Comune di Viterbo” conclude Lusi Nesbitt “al sindaco di allora Giancarlo Gabbianelli che per primo ha creduto a questo progetto, a Giulio  Marini, alla Camera  di Commercio di Viterbo, al dott. Rosati che ci ha sempre dimostrato stima, alla Fondazione Carivit, alla Regione Lazio. E, ancora, a tutti i giornali di Viterbo e ai suoi giornalisti che ci hanno accompagnato egregiamente in questo percorso. Al caro amico Pippo  Rescifina, a Maria Rosa, ad Angelo e a tutti gli amici di Viterbo. Vi aspettiamo, numerosi, a Roma”.