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Civitella d'Agliano - La recita annuale dei bambini della acuola dell'infanzia
Una Cenerentola nella torre
Viterbo - 22 giugno 2010 - ore 14,15

Alcuni momenti della recita
- Pensare alla tradizionale favola di Cenerentola in chiave moderna è un’impresa assai complicata e riportare alla luce una storia millenaria, senza una particolare rielaborazione, è addirittura impossibile.

Ma quando si hanno a disposizione laboriosi topini, fatine miracolose, furbe matrigne e ingegnose sorellastre, insieme a una corte di dame, orologi, ciambellani e servitori allora si può assicurare a Cenerentola e al Principe Azzurro una presentazione più che degna!

La magia di uno dei racconti più antichi del mondo ha preso vita nella splendida cornice della Torre dei Monaldeschi, l’11 giugno 2010, alla presenza di un pubblico di oltre duecento persone, raffinato dalla presenza della Dirigente Scolastica Paola Adami, della Vicaria Franca Conticchio e dalla partecipazione straordinaria del Direttore Artistico del Tuscia Opera Festival, il maestro Stefano Vignati.

La versione di una Cenerentola contemporanea pone un problema di non facile risoluzione: come rendere una lettura originale di una fiaba narrata dalla Cina all’antico Egitto, da Charles Perrault ai fratelli Grimm, e riscritta centinaia di volte dal teatro, nei musical e sul grande schermo cinematografico?

Noi ci siamo affidati ad alcuni semplici, ma efficaci, elementi che ci hanno permesso di ricreare il contesto fantastico indispensabile all’illusione teatrale. Ci siamo serviti di un’evocativa cornice storica che, proprio per la sua natura, è in grado di suggerire e richiamare incantevoli atmosfere romantiche e fiabesche, e poi, l’abbiamo riadattata con un tocco di modernità grazie agli scintillanti costumi à la page di Tatiana, alle stravaganti e un po’ bizzarre acconciature di Tania Calistroni e alla spettacolare e commovente videoarte di Chiara, tramutata da quest’ultima in un delizioso dvd.

Tutto l’impasto ha contribuito a rendere un’atmosfera surreale, cioè più vera della realtà stessa, indimenticabile, in cui il walzer di Cenerentola era così convincente da non sembrare poi così lontano dalla Corte della Principessa Sissi.
Il teatro è gioco, allegria e divertimento, quindi una componente essenziale è il pubblico che mette in moto l’intero meccanismo della metamorfosi del palcoscenico in colore e emozione.

Perciò, i nostri sforzi si sono rivolti alla creazione di uno spettacolo interattivo, composto di musiche accattivanti e buffi intermezzi: esilaranti, a giudicare dalle reazioni della folla, l’ingresso di singolari banditori haitiani a tempo di tamburo e il coinvolgente lancio dei petali sulle note della Cenerentola rossiniana.

Un grande spettacolo non si vede solo con gli occhi, ma anche con il cuore, in questo caso quello della gente che si impegna, con amore e dedizione, alla sua riuscita. Per questo, è importante considerare tutto ciò che c’è al di fuori della messinscena come parte dell’esperienza teatrale e come simbolo di quella speciale collaborazione che esiste solo quando le menti si uniscono e costruiscono qualcosa di significativo.

Dunque è giusto definire il buffet dei genitori “faraonico”, senza intendere offese a Cleopatra, e il professor Paioletti un “deus ex machina”, e non venir accusati di blasfemia, perché siamo a teatro e… tutto ci è concesso!

L’esperienza tridimensionale del teatro tocca tutti gli aspetti e spesso si tende a dimenticare quanta dedizione, concentrazione, e abnegazione si nasconda dietro a un sipario calato.

Per questo, in chiusura, desideriamo lodare, per quanto si possa, l’operato delle insegnanti che sempre, nonostante le difficili condizioni e, talvolta, le asperità riescono sempre a concretizzare questi difficili progetti.

La nostra più grande soddisfazione è vedere riflessa negli occhi dei bambini e di tutti quanti hanno partecipato la gioia di un lavoro ben fatto!


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