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Viterbo - Rosetta Virtuoso: "Le donne escono umiliate da questa scelta"
La Birindelli è solo una controfigura
Viterbo - 22 giugno 2010 - ore 16,00

Angela Birindelli
Riceviamo e pubblichiamo - La notizia che circolava da qualche giorno, e che ha poi avuto conferma, relativa alla nomina, del tutto esterna ed estranea, di Angela Birindelli ad assessore regionale in sostituzione – forzata – di Francesco Battistoni, mi offende come donna e, ritengo, tale nomina venga recepita come offensiva anche da tutto l'universo femminile laziale, di qualsivoglia collocazione politica.

Mi sento offesa perché la neodesignata sostituta di Francesco Battistoni ha, chiaramente, la funzione di controfigura, di pupazzetto, di pedina (o come più vi piace definirla), messa lì solamente per adempiere ad una imposizione che vuole la presenza di donne in Giunta in una precisa rappresentanza numerica.

Premetto che a me non piace la riserva delle “quote rosa” nelle liste elettorali: a mio parere sarebbe giusto assegnare un 50% agli uomini ed un 50% alle donne, come sarebbe logico sulla base della sbandierata, abusata e mai realizzata, parità dei sessi.

Al di là di ciò, è mio convincimento, stante l'attuale grottesca situazione, che sia preferibile conferire incarichi di governo e di P.A. solo a chi ha ottenuto i voti ed ha i requisiti idonei per ricoprire quel determinato incarico, a prescindere dal sesso.

Ciò posto mi chiedo per quale motivo Renata Polverini, che pure aveva così tanto promesso e premesso il trionfo della meritocrazia elettorale, dovendo adempiere alla rappresentanza rosa in Giunta, non abbia nominato assessore Olimpia Tarzia, una donna che ha ottenuto un notevole numero di voti, da anni in politica, con esperienza nel settore che riguarda il primo pilastro della società: la famiglia.

Il partito di Casini/Cesa avrebbe potuto rinunciare ad uno dei due assessorati pretesi, lasciando ad una donna, peraltro proveniente proprio dall'area Ccd oggi Udc, la possibilità di contribuire alla soddisfazione di quelle ridicole “quote rosa” che tanto hanno scompaginato l'equilibrio della neonata (e ora rimaneggiata...) Giunta Polverini.

Invece, da parte dell'Udc, in un'ottica tipicamente maschilista, si è preferito puntare su altri nomi, ovviamente maschili, costringendo la Governatrice a far fuori proprio i due consiglierei che, avendo ottenuto più voti, erano in Giunta a rappresentare due territori importanti della regione Lazio: il viterbese ed il reatino.

Da residente nella Tuscia, mi limito al nostro caso: Battistoni, nominato Assessore all'Agricoltura in virtù delle preferenze ottenute, era partito subito alla grande, andando ad affrontare i problemi di quella che è la voce più importante del nostro territorio: l'agricoltura. Presi i contatti con le varie realtà locali e regionali, aveva spulciato tra le carte alla ricerca di fondi non utilizzati, destinandoli ai vari settori dell'agricoltura, ottenendo il consenso e l'approvazione anche di esponenti dell'opposizione....

E ora? Tutto da rifare... Certo, lui starà alle spalle della Birindelli, la guiderà, la consiglierà. Ma proprio questo atteggiamento io trovo veramente squalificante per la funzione che la neo-assessora andrà a ricoprire: una controfigura che rende la donna ancora una volta pesantemente umiliata. E se penso poi che tutto è scaturito dal “canovaccio” predisposto (anche se imposto...) da una donna, mi monta ancora di più la rabbia verso questo mondo di maschi che, solo di facciata, si battono per la parità della donna ma che, quando ce la impongono con questi subdoli escamotages, non fanno altro che rimarcare quella discriminazione che, solo a parole, dicono di voler combattere.

Rosetta Virtuoso


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