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Soriano nel Cimino - Venerdì 25 giugno sarà proiettato il film Edipo re
Pasolini e il suo amore per la Tuscia
Viterbo - 22 giugno 2010 - ore 18,15

Alcune immagini storiche di Pier Paolo Pasolini
- Venerdì 25 giugno verrà proiettato, presso il cinema Florida di Soriano nel Cimino, con ingresso gratuito, il lungometraggio di Pier Paolo Pasolini “Edipo re” che a causa del maltempo non è stato possibile proiettare durante la manifestazione “I luoghi di Pasolini” svoltasi sabato e domenica scorsi presso la torre di Chia.

Pasolini mentre gira le prime sequenze del Vangelo secondo Matteo, visita un fortilizio medioevale abbandonato. Se ne innamora. È la primavera del 1964. Nel 1966 scrive che vorrebbe andare a vivere dentro quella Torre che non può comprare, "nel paesaggio più bello del mondo, dove l'Ariosto sarebbe impazzito di gioia nel vedersi ricreato con tanta innocenza di querce, colli, acque e botri".

L'acquisto della Torre si realizza nell'autunno 1970. Pasolini provvederà al restauro, e vi soggiornerà spesso negli ultimi anni di vita. Costruì ai piedi della Torre una casetta con grandi vetrate, un luminoso studio e una cucina. Negli ultimi tre anni della sua vita visse sempre più spesso a Chia, lavorando ad un romanzo, Petrolio (Einaudi), rimasto incompiuto.

Spedirà da lì non poche delle sue Lettere luterane: l'estrema denuncia dell'apocalisse antropologica (le aberranti derive culturali indotte dal potere neocapitalista sul tessuto più intimo della vita nazionale, sul millenario patrimonio artistico, sul paesaggio agrario e sulla forma delle città). Intimamente connessa e necessaria a questo tema sarà l'appassionata, profetica invocazione del Processo alla corrotta casta politica, colpevole d'un "errore di interpretazione politica che ha avuto conseguenze disastrose nella vita del nostro paese".

"C'è da salvare la città nella natura. Il risanamento dall'interno. Basta che i fautori del progresso si pongano il problema. Questa regione, che per miracolo si è finora salvata dalla industrializzazione, questo Alto Lazio con questa Viterbo e i villaggi intorno, dovrebbero essere rispettati proprio nel loro rapporto con la natura. Le cose essenziali, nuove, da costruire, non dovrebbero essere messe addosso al vecchio.

Basterebbe un minimo di programmazione. Viterbo è ancora in tempo per fare certe cose. [...] Quel che va difeso è tutto il patrimonio nella sua interezza. Tutto, tutto ha un valore: vale un muretto, vale una loggia, vale un tabernacolo, vale un casale agricolo.

Ci sono casali stupendi che dovrebbero essere difesi come una chiesa o come un castello. Ma la gente non vuol saperne: hanno perduto il senso della bellezza e dei valori. Tutto è in balìa della speculazione. Ciò di cui abbiamo bisogno è di una svolta culturale, un lento sviluppo di coscienza. Perciò mi sto dando da fare per l'Università della Tuscia".

Questa è una parte dell'intervista rilasciata da Pasolini, sotto la Torre di Chia, al giornalista Gideon Bachmann, e pubblicata nelle cronache nazionali di un quotidiano domenica 22 settembre 1974.


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