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L'avvocato Luigi Sini
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Riceviamo e pubblichiamo - Con riferimento alla questione dei brogliacci dei cosiddetti "viaggi" in Moldavia tengo a precisare che non corrisponde al vero che il cognome Ciobanu sia l'equivalente in moldavo del cognome Ceoban.
Si tatta infatti di due cognomi del tutto differenti, come precisato anche da Olga Nekyfor alla Corte, entrambi comuni in Moldavia.
A riprova di ciò sta il fatto che, nei documenti moldavi delle due donne il cognome è esattamente indicato come Ceoban e non Ciobanu.
Nelle liste, inoltre, risultano entrambi i nominativi (ovviamente riferiti a persone diverse), mentre se in moldavo il cognome fosse stato soltanto Ciobanu non sarebbe mai comparso in altri casi Ceoban.
Il nominativo Elena Ciobanu, pertanto, non è assolutamente riferibile alla donna scomparsa (oltre ad essere assai improbabile che la giovane Elena spedisse, da sola, un pacco in Moldavia).
Il brigadiere Venanzoni, inoltre, ha dichiarato di aver mostrato le foto ai due autisti i quali non hanno riconosciuto le donne.
Infine, le liste in questione si riferiscono solo al trasporto di pacchi, denari ed altri oggetti (generalmente indicati come oggetti elettrici: cellulari ed altro genere), mentre la lista delle persone è altra e il nome delle donne non compare mai.
Luigi Sini
(Avvocato di Elena Nekifor, madre di Tatiana Ceoban)
Giallo di Gradoli - La difesa di Esposito accusa gli inquirenti di non conoscere l'equivalente moldavo del cognome di Elena e Tatiana
"Non sapete neanche il nome delle donne"
Viterbo - 22 giugno 2010 - ore 17,00
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