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Acquapendente - E sostiene il fotovoltaico
Nucleare, il Comune dice no
Viterbo - 24 giugno 2010 - ore 11,30

- Il Comune di Acquapendente rinnova la sua volontà di essere un “territorio comunale denuclearizzato”, contrario quindi alla produzione di energia nucleare.

Durante il consiglio comunale dello scorso 18 giugno, è stato portato in discussione un ordine del giorno che, partendo dall’anniversario il 26 aprile del disastro nucleare di Chernobyl del 1986, quando l’esplosione del reattore nucleare numero 4 causa la contaminazione di una grande parte del pianeta, conferma di non voler esporre ai rischi del nucleare le generazioni future.

L’assessore all’Ambiente Claudio Speroni, esponendo l’argomento, ha ricordato come il Comune, sull’onda degli eventi collegati al disastro di Chernobyl, provvedeva con delibera di C.C. n. 42 del 27 maggio 1986 a dichiarare il territorio comunale “comune denuclearizzato”, e si impegnava ad approfondire lo sviluppo delle energie rinnovabili, portando oggi alla realizzazione di numerosi progetti in particolare per quanto riguarda l’applicazione della tecnologia fotovoltaica.

“È intenzione di questa amministrazione – dichiara Speroni - continuare a percorrere la strada intrapresa perché il fotovoltaico ad oggi risulta essere una valida ed inesauribile fonte di energia alternativa al nucleare potendo contare sui seguenti requisiti: energia pulita, i materiali utilizzati per la realizzazione degli impianti sono di facile reperimento e facilmente riciclabili; energia sostenibile, la sua costruzione richiede pochissimo tempo e quindi entra subito in produzione, non produce gas serra.

Il fotovoltaico è economicamente vantaggioso: di una centrale nucleare vengono resi noti soltanto i costi di realizzazione ma in realtà è necessario sapere che la vita di una centrale nucleare dura cento anni: 10 anni per la costruzione, 40 anni di vita produttiva, 50 anni per lo smantellamento e ognuna di queste fasi ha dei costi enormi che non vengono mai esposti.

Inoltre esiste il problema/costo dello stivaggio delle scorie radioattive che persisterà in tempi lunghissimi (attualmente in Italia esistono circa 15 siti di stoccaggio).

Il fotovoltaico è una energia innovativa, si tratta di materia nuova e quindi con infinite possibilità evolutive e gli studi attualmente in corso ne stanno già migliorando le prestazioni (rendimento, abbattimento dei costi d’acquisto, ingombro) al contrario di quanto accade alle centrali nucleari di terza generazione (quelle prospettate dal Governo) e anche di quarta generazione che hanno già dimostrato di avere gli stessi punti critici di quella esplosa a Chernobyl nel lontano 1986”.

L’ordine del giorno è stato approvato all’unanimità dai consiglieri della maggioranza presenti, della minoranza non era presente nessuno, confermando ancora una volta la vocazione del Comune di Acquapendente a essere promotore delle energie pulite e rinnovabili, vietando su tutto il territorio comunale l’installazione di centrali che sfruttino l’energia atomica, e garantendo la massima trasparenza e partecipazione alla cittadinanza nelle scelte energetiche che l’amministrazione comunale intenderà o potrà fare nel prossimo futuro, sempre nella direzione della sostenibilità ambientale.


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