Francesco Tarricone

Nei giorni scorsi ad alcune domande che mi sono state fatte da giornalisti locali ho semplicemente fatto presente che l’articolo 32 del D.L. 31/05/2010, n. 78, che peraltro dovrà essere convertito in legge, recante misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica, prevede che i comuni con popolazione inferiore a 30mila abitanti devono, entro il 31 dicembre, mettere in liquidazione le società già costituite alla data di entrata in vigore del decreto ovvero ne cedono le partecipazioni.

La norma fa salvo quanto previsto dall’art. 3, commi 27, 28 e 29 della L. 24/12/2007, N. 244 (legge finanziaria 2008) che, in buona sostanza esclude le società necessarie costituite strettamente per il perseguimento delle finalità istituzionali dell’ente.

Poiché la norma della recente manovra correttiva, che si ripete dovrà essere consolidata nel testo normativo di conversione del decreto, appare al momento alquanto di dubbia interpretazione, considerando che comunque il comma 27 della finanziaria 2008 trova applicazione per tutti gli enti locali con relativi divieti e deroghe in esso contenute è evidente che occorrerà una volta che il decreto verrà convertito in legge, chiedere espressamente una corretta interpretazione che definisca l’obbligo ovvero l’opportunità di cedere quote di società partecipate dall’ente locale.

Solo a seguito di tale interpretazione si potrà prendere una decisione che per quanto concerne questa gestione commissariale già può anticiparsi che solo in caso di obbligo si dovrà prendere in considerazione la cessione della quota del 51 per cento di Villa Serena.

Si soggiunge infine che nella prossima adozione del bilancio di previsione 2010 non è prevista alcuna vendita di quote della predetta società.

Francesco Tarricone
Commissario straordinario