La protesta, indetta dall’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani), dall’Uncem (Unione Nazionale Comunità ed Enti Montani) e dall’Upi (Unione Province Italiane) ha visto uniti molti sindaci di centrosinistra e di centrodestra: per l’Anci, tra gli altri, c’era il presidente (e sindaco di Torino) Sergio Chiamparino, per l’Uncem il presidente Enrico Borghi e per l’Upi il presidente Giuseppe Castiglione.

Per la Comunità Montana dei Monti Cimini erano presenti l’assessore Eugenio Stelliferi e il vicepresidente Pompilio Pizzi. “I tagli ai Comuni, in aggiunta a quelli alle Regioni – afferma Stelliferi - rappresentano il 90 per cento dei tagli complessivi e colpiscono proprio le istituzioni più vicine ai cittadini. Ciò significa che le conseguenze saranno davvero pesanti, in un momento peraltro di grande sofferenza: i giovani non trovano lavoro, salari e pensioni non bastano, e una pioggia di tagli si abbatte sulle autonomie locali.

Trasporti pubblici, asili nido, assistenza e supporto agli anziani saranno i primi servizi a subire pesanti riduzioni”.

Sono stati centinaia gli amministratori locali che hanno protestato davanti a Palazzo Madama contro i tagli previsti dalla manovra del Governo. Alcuni indossando le fasce tricolori listate a lutto, altri addirittura con un cappio al collo. La delegazione si è presentata anche in Senato, incontrando il presidente Renato Schifani. Parola d’ordine: i tagli devono essere ridistribuiti in maniera equa.