:::::
   
Logo TusciaWeb Tutto low cost
Archivi | Mailing | Contatti | Primo | Provincia | Roma Nord | Lazio | Sport | Flash | Forum |Dossier | Corriere2000|
Tutto viaggi


Viterbo - Interviene la consigliera di Parità Daniela Bizzarri
Lasciate in pace il centro diabetologico
Viterbo - 25 giugno 2010 - ore 17,00

Riceviamo e pubblichiamo - La domanda è una sola: perché tanto accanimento?

Mi riferisco agli ultimi episodi che hanno messo, di nuovo, al centro del ciclone il centro diabetologico di Viterbo.

E’ di questi giorni l’ultima, purtroppo, brutta notizia che riguarda quello che ho sempre definito il fiore all’occhiello della sanità Viterbese.

Non voglio entrare nel merito della questione, non è sicuramente di mia competenza, ma quello che mi preme è capire perché un centro funzionante e soprattutto di vitale importanza per i tanti malati di diabete del nostro territorio sia da qualche tempo sotto il fuoco incrociato.

Prima la paventata chiusura, sventata grazie all’aiuto trasversale dei tanti politici che sono intervenuti, e ora un’inchiesta sulla clinica Nuova Santa Teresa che investe completamente il centro diabetologico, che in quella struttura aveva trovato casa.

Tutti gli sforzi compiuti in questi anni di lotte dall’associazione giovani diabetici, che tanto ha fatto affinché Viterbo avesse uno dei centri più all’avanguardia, potrebbero sfumare.

Un fatto terribile. Perché in quel centro bambini e adulti trovano non solo una seconda casa ma una speranza di vita normale, tranquilla. Fatta di tutte quelle cose che probabilmente senza l’aiuto di un’équipe specializzata per la malattia del diabete i pazienti non potrebbe avere. Non stiamo solo parlando di controlli e prelievi ma soprattutto di ascolto e attenzione verso un paziente che dal diabete non guarirà mai. Ma può, grazie a un aiuto concreto e costante, imparare a conviverci.

E non dimentichiamo che il centro diabetologico vive affiancato da un’associazione che lo alimenta e lo sostiene. Proprio l’altro giorno infatti parlando con Lina Delle Monache, responsabile dell’associazione e mamma di un bambino diabetico, ho toccato con mano il lavoro di questa associazione.

Lina andava di corsa al centro perché un altro bambino del Viterbese aveva avuto un esordio di diabete. Un fatto che non solo turba profondamente la famiglia ma che spiazza. Perché dal diabete non si guarisce. Lina Delle Monache andava ad ascoltare quella famiglia, andava a raccontare la sua esperienza, fatta sì di lotte ma anche di conquiste. Andava a strappare un sorriso a quel bambino, che d’ora in avanti non avrà una vita facile, ma che se affiancato da persone esperte e da gente con passione potrà vivere serenamente.

E allora, se questi sono fatti reali e importanti, perché tanto accanimento?
Pensiamoci.

Daniela Bizzarri


Copyright 2010 TusciaWeb - Chi siamo

Condividi