:::::
   
Logo TusciaWeb Tutto low cost
Archivi | Mailing | Contatti | Primo | Provincia | Roma Nord | Lazio | Sport | Flash | Forum |Dossier | Corriere2000|
Tutto viaggi


Macchina di Santa Rosa - Clamoroso gesto dell'ex presidente che lascia il Sodalizio dei facchini
Capoccioni: "Mi hanno emarginato perché sono scomodo"
di Maria Letizia Riganelli
Viterbo - 27 giugno 2010 - ore 2,30

Roberto Capoccioni
- Roberto Capoccioni alza i tacchi e se ne va.

E lo fa in silenzio, senza proclami, senza dare troppo nell’occhio.

Lui, l’ex presidente del Sodalizio e soprattutto facchino storico, non porterà mai più la Macchina di Santa Rosa.

Una scelta dolorosa e sofferta, ma per lui inevitabile.

Senza dire niente a nessuno ha deciso di non presentarsi nemmeno alle prove di portata all’ex chiesa della Pace, terminate ieri sera alle 20.

Qualche dissapore con il consiglio direttivo alla base della sua decisione.

“La vita è fatta di scelte – dice con gli occhi spenti – e io ho preso la mia”.

Poche parole a giustificare una decisione che non potrà più cambiare.

Quell’omone generoso e sempre sorridente oggi è spento. Lascia qualcosa che per quasi trent’anni gli ha riempito la vita. “Santa Rosa rimane nel mio cuore – continua, provando anche a fare qualche sorriso – ma è ora di smettere. Certo il 3 settembre non riuscirò a stare a Viterbo, magari vado fuori qualche giorno”.

Allontanarsi dalla folla che osanna i facchini sarà facile, di sicuro non lo sarà allontanare i ricordi. Quelli non si cancellano.

Roberto Capoccioni sulle spalle ne ha 30 di trasporti, 28 normali e due straordinari. Un curriculum che nessuno dimentica, perché oltre a facchino è stato cinque anni nel direttivo e per due mandati il volto del Sodalizio.

Quel presidente prima amato e poi buttato al centro del ciclone.

“Il Trasporto che non scorderò mai è il primo – racconta -. Avevo 21 anni ero giovane, bello e biondo…”.

E poi c’è la parte che vorrebbe dimenticare. L’ultimo anno, quello vissuto dopo le dimissioni da presidente. “Mi hanno ghettizzato – spiega Capoccioni -, in questo Sodalizio non mi ci riconosco più. Dopo le ultime elezioni, ho visto un accanimento latente nei miei confronti.

Alcuni facchini evitano di salutarmi, il consiglio direttivo mi ha anche inviato una lettera di richiamo perché non mi sono presentato a un appuntamento. Questo è un Sodalizio molto diverso dal mio, che era di solidarietà e darsi una mano nei momenti di difficoltà. Se invece sei scomodo e ti emarginano, significa che non siamo più tutti d’un sentimento. Se però è la linea che vogliono i facchini, è giusto che il gruppo che li guida continui a portarla avanti. Auguri e buon lavoro, ma lì dentro ci sono cresciuto e ormai non mi ci riconosco più”.

Il Sodalizio prende atto della sua decisione e va avanti c’è un trasporto da preparare e una formazione da riorganizzare. Fiore del Cielo va sollevata.


Copyright 2010 TusciaWeb - Chi siamo

Condividi