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Viterbo - Comune - Pd all'attacco contro il consigliere per le sue esternazioni
Mozione di sfiducia per Massimo Fattorini
di Giuseppe Ferlicca
Viterbo - 29 giugno 2010 - ore 9,45

Massimo Fattorini
- Mozione di sfiducia per Massimo Fattorini.

A preannunciare la presentazione, ieri i consiglieri del Pd in una infuocata seduta di consiglio comunale.

A far saltare su tutte le furie i consiglieri Democratici, le affermazioni di Fattorini (Pdl), in fase d'approvazione di bilancio, lo scorso maggio.

In quell'occasione, l'opposizione abbandonò la seduta e l'esponente di maggioranza fece alcune battute intervenendo, che non sono piaciute alla minoranza.

Avrebbe detto che aiutavano la famiglia visto che li mandavano a casa presto con la loro assenza e comunque i consiglieri d'opposizione sono incapaci e non servono.

Il vice capogruppo Pd Alvaro Ricci, leggendo il resoconto della seduta, per caso è venuto a conoscenza delle esternazioni e ieri con Linda Natalini e Fabrizio Fersini si è schierato contro Fattorini.

O il sindaco Marini lo dimette o presenteranno una mozione di sfiducia da presidente della quarta commissione.

Dalla minoranza accusano: non è la prima volta che il consigliere Pdl esprime giudici del genere nei loro confronti, sostenendo che fosse stato per lui, la minoranza non ci sarebbe proprio.

Oltretutto, spiegano dal Pd, la quarta commissione funziona con il freno tirato. Ci sono argomenti, come quello sulla povertà, che ancora non sono stati mai conclusi.

Ieri in consiglio Fattorini ha anche replicato, ma non ha convinto e dalla maggioranza, bocche cucite.

Qualcuno tra i consiglieri ha fatto notare come, essendo in odore di promozione ad assessore, una maggiore cautela nelle esternazioni, non guasterebbe.

Per Fattorini, non è proprio il Massimo.


La nota del gruppo consiliare Pd

Riceviamo e pubblichiamo - Decidere di candidarsi ad una carica e poi essere eletto è una scelta che presuppone l’assunzione di precise responsabilità, l’esercizio di diritti e il rispetto di doveri.

E questo a prescindere se si fa parte della maggioranza che governa un territorio, una città, come una provincia, una regione, come lo stato, o della minoranza.

Diritti e doveri sono uguali per tutti, identica la responsabilità nei confronti dei cittadini che hanno delegato la rappresentanza dei loro legittimi interessi all’uno o all’altro, semmai diverso è il ruolo che la maggioranza ha rispetto all’opposizione, che ognuno deve esercitare nel rispetto dell’altro e nel reciproco riconoscimento.

Tutte queste frasi sembrano affermazioni ovvie, scontate, da Bignami di educazione civica, ma se sentiamo il bisogno di riaffermarle è perché, per l’ennesima volta un consigliere comunale ha dimostrato di non aver ben chiari i concetti di base della dialettica democratica e istituzionale.

Frasi tipo “Chi vince comanda”, commenti all’abbandono dell’aula da parte della minoranza al momento della votazione del bilancio 2010, scelta non semplice e fatta come ultima protesta contro un atteggiamento giudicato arrogante della maggioranza, con parole (riportate a verbale “Chi si ritira dalla lotta…” non sono degne di un consiglio comunale, non devono essere pronunciate da un consigliere comunale e , se dette, denotano una mancanza di rispetto per tutto il consiglio, per la città di Viterbo che lì è rappresentata e un’offesa proprio a quei cittadini che, con il loro voto hanno permesso che il consigliere in questione possa rappresentarli nel massimo consesso cittadino.

Eppure il consigliere Fattorini le ha dette, non solo oggi, non solo il 17 maggio, ma, ogniqualvolta se ne è presentata l’occasione, ribadendo il concetto che la minoranza è solo un’inutile zavorra, dimenticando che la maggioranza esiste, in una democrazia, solo se c’è una minoranza, che i diritti della minoranza sono sanciti da norme condivise, che sono la base del vivere civile in un paese libero e democratico, che l’adeguatezza al proprio compito si misura anche nel rispetto delle forme e dei modi.

Un conto è aprire bocca e dare fiato al bar dello sport, altra cosa è intervenire in un consiglio comunale.

Non solo, i consiglieri di maggioranza hanno anche l’onore e l’onere di presiedere le commissioni consiliari permanenti, e lì l’adeguatezza al compito si misura in base al funzionamento della commissione stessa, misurabile in termini di delibere, mozioni istruite ed approfondite per la discussione finale in consiglio comunale.

La presidenza della IV commissione, compito sempre affidato al consigliere Fattorini ha in questi anni gestito il lavoro in modo tale che il numero di provvedimenti licenziati si contano sulle dita di una mano, a fronte di un copsicuo numero di riunioni.

Su questa base e per tutto quello detto in precedenza il gruppo del Pd presenterà una mozione di sfiducia nei confronti del consigliere Fattorini nella qualità di presidente della IV commissione consiliare.

La democrazia e le istituzioni sono una cosa seria.

Gruppo consiliare Pd


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