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Viterbo - Lettere - Scrive Vincenzo Perrotta
Siamo l'unica città italiana a non avere la zona pedonale
Viterbo - 30 giugno 2010 - ore 1,30

Piazza del Gesù
Riceviamo e pubblichiamo - Spettabile redazione,

ho letto con interesse le due lettere relative allo scempio del traffico nel centro storico di Viterbo soprattutto nelle serate dedicate ai cittadini.

Credo che ormai Viterbo sia rimasta l'unica città in Italia a non avere un centro storico dedicato a chi vuole veramente goderne la bellezza.

Come Paganucci anch'io ho tentato di assistere a Ludika, ma cercare di raggiungere a piedi San Pellegrino dopo aver lasciato la macchina nei pressi di Porta Romana, mi ha tolto il piacere dell'uscita serale; ho dovuto scansare macchine guidate da automobilisti troppo occupati nelle loro telefonate al cellulare per accorgersi di me, ed effettuare lo slalom tra autovetture abbandonate senza alcun rispetto per le necessità altrui ai margini delle già strette vie cittadine (non oso nemmeno pensare a come avrebbe potuto fare un disabile su sedia a rotelle o come abbiano fatto alcune mamme che spingono passeggini).

Purtroppo nel medioevo nessuno avrebbe potuto ipotizzare la necessità di costruire marciapiedi per tutelare i "bipedi" dai "quadruruotati" magari di mastodontici Suv completamente inutili ma che conferiscono ai loro possessori una visibilità ed una importanza che i loro reali meriti sociali probabilmente non potrebbero mai consentirgli di ottenere.

Qualche anno fa, dopo aver rischiato di essere investito insieme a mia figlia di 10 anni da una mamma in evidente stato confusionale per un presumibile ritardo, mi rivolsi al vigile che davanti a Porta della Verità dirigeva il traffico chiedendo perchè, in mancanza di alcuna ragione di ordine pubblico, invece di far rispettare il divieto di transito favorisse il passaggio delle macchine. La signorina rispose stupita "lo sa che qui ci sono tre scuole?"; la poverina probabilmente non si era resa conto che il divieto di transito esistente dalle 07:30 alle 08:30 aveva proprio lo scopo di tutelare i bambini ed i ragazzi che a quell'ora si devono recare presso le tre scuole.

Il risultato della mia protesta allora fu la rimozione del divieto!

Le due situazioni ovviamente diverse sono lo specchio della cecità, a cui si riferisce anche Paganucci, che di fatto spinge Viterbo verso una qualità della vita da terzo mondo.

Vorrei che il sindaco o uno qualsiasi della pletora di assessori e consiglieri mi rispondesse ad una semplice domanda: dopo le venti se volessi fare una passegiata a Viterbo dove posso trovare 100 mt di area pedonale?

Vincenzo Perrotta


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