:::::
   
Logo TusciaWeb Tutto low cost
Archivi | Mailing | Contatti | Primo | Provincia | Roma Nord | Lazio | Sport | Flash | Forum |Dossier | Corriere2000|
Tutto viaggi


Viterbo - Piano di riordino - Allegrini lancia l'allarme: "La Polverini fa scempio della nostra sanità"
"Assalto mortale a Belcolle"
Viterbo - 3 giugno 2010 - ore 13,00

Riceviamo e pubblichiamo -
Angelo Allegrini, segretario provinciale Pd
Copyright Tusciaweb
Va pure bene sostenere le legittime proteste dei cittadini di Montefiascone e Ronciglione, ma il vero problema costituito dal piano di riordino della sanità del Lazio non è certamente il taglio di strutture difficilmente sostenibili in tempo di vacche non magre ma magrissime, quanto l'assalto mortale all'ospedale Belcolle e al sistema ospedaliero viterbese.

Affinché la nostra voce di protesta non appaia come un disco rotto che suona sempre la stessa musica, occorre che la politica comprenda che certe scelte talvolta diventano ineluttabili, mentre ciò che dobbiamo impedire con le unghie e con i denti è l'intenzione della presidente Polverini di ridurre la nostra provincia a una colonia dell'impero sanitario romano.

Non sono infatti i pochi posti letto di cardiologia a Montefiascone - peraltro non reintegrabili a Viterbo - né la day-surgery o il reparto di geriatria a costituire un segnale di allarme rosso; ciò che non è possibile permettere è la rimozione tra gli obiettivi regionali del completamento di Belcolle e con esso il venir meno degli attesi nuovi 70 posti-letto, che aggiunti ai -15 previsti dal famigerato decreto 48 porterebbe la nostra provincia a scendere ben sotto la percentuale del 2,5 posti per mille abitanti, molto meno di quanto previsto dal piano per la salute.

Se aggiungiamo poi alla folle idea di sopprimere la nostra Asl per accorparla alla provincia di Rieti e a parte della città di Roma, la non difficile previsione che tra i successivi 486 tagli, già annunciati dalla Polverini da attuarsi entro la fine dell'anno, si nasconda l'idea di chiudere gli ospedali di Acquapendente e Tarquinia, il progetto diventa chiaro.

Prima di trovarci nella condizione di dover ricorrere al San Filippo Neri per una prestazione specialistica o per un ricovero qualsiasi, occorre ribellarsi.

I sindaci del Pd, gli amministratori del Pd, i dirigenti locali del Pd sono mobilitati per impedire che ciò accada e che la governatrice faccia scempio della nostra sanità.

Se i soldi non le bastano, che chiuda il San Filippo.

Angelo Allegrini
Segretario provinciale Pd


Copyright 2010 TusciaWeb - Chi siamo

Condividi