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Israele - L'imbarcazione irlandese che intendeva forzare il blocco si ferma per problemi tecnici
La nuova nave diretta a Gaza rinuncia alla missione
Viterbo - 4 giugno 2010 - ore 12,15

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La nuova nave diretta a Gaza rinuncia alla missione.

Rachel Corrie, la nave irlandese, che intendeva sfidare il blocco navale di Gaza ha rinunciato per il momento alla sua missione. Audrey Bomse, consigliere legale del Free Gaza Movement ha spiegato alla stampa israeliana che le due navi d'appoggio che dovevano accompagnare la Rachel Corrie non sono in grado di prendere il mare a causa di gravi problemi tecnici e quindi la Rachel Corrie tornerà in Irlanda.

Sono, intanto, insistenti le voci che ieri sono tornare a chiedere la fine del blocco imposto da Israele. Prima fra tutte quella del Vaticano, tramite l'arcivescovo Silvano Maria Tomasi, osservatore permanente della Santa Sede all'Ufficio Onu di Ginevra, che ha anche sollecitato un'inchiesta sul blitz contro la nave turca con a bordo attivisti filo-palestinesi. Fonti vicine al governo hanno fatto sapere che Israele starebbe esplorando un cambio di politica nella Striscia di Gaza.

Ma dall’Iran tornano a farsi sentire le minacce. "Ogni altra aggressione spingerà ulteriormente il regime sionista verso la distruzione", ha detto il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad, parlando a una grande folla radunata davanti al mausoleo dell'ayatollah Ruhollah Khomeini a Teheran.

Il presidente ha concluso sottolineando come "l'attuale posizione del governo Usa nei confronti del regime è un ulteriore elemento che metterà a repentaglio lo Stato ebraico".


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