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Viterbo - Pizzi: "Sforzo comune per sostenere la castanicoltura"
Riunito il consiglio dell’associazione “Città del castagno"
Viterbo - 4 giugno 2010 - ore 16,30

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Si è riunito giovedì 3 giugno, presso la sede dell’Uncem (Unione nazionale Comunità montane) di Firenze, il consiglio direttivo dell’Associazione nazionale “Città del castagno”. Per la Comunità montana dei Cimini era presente Pompilio Pizzi, che dell’associazione è vicepresidente.

Durante l’assemblea, è stato stilato il programma triennale e approvato il bilancio preventivo 2010. Sono stati altresì definiti i rapporti con il Centro studi e documentazione del castagno di Marradi (Firenze), il centro di castanicoltura di Chiusa Pesio (Cuneo) e la Rete europea del castagno (Castanea).

Tra gli obiettivi dell’associazione quello di consolidare la base associativa, in particolare dei soci privati, rafforzare ed ampliare la collaborazione con le altre istituzioni che hanno finalità analoghe a livello italiano ed europeo. I soci si sono posti anche l’obiettivo di sviluppare il ruolo e le competenze tecniche dell’associazione, al fine di poter offrire servizi di orientamento e consulenza.

E’ emersa, tra l’altro, anche la necessità di dare “più visibilità” all’associazione, in modo da farne il soggetto di riferimento a livello nazionale, soprattutto nella lotta alle patologie del castagno. Di particolare rilievo, a tale proposito, la partecipazione dell’associazione al tavolo tecnico sul castagno, istituito dal ministero delle Politiche agricole, nel quale sono presenti diversi rappresentanti dell’associazione.

Dice il vicepresidente Pompilio Pizzi: “Le associazioni come la nostra, che sono da stimolo alle istituzioni, hanno ragione di esistere finché esisterà la castanicoltura: serve, quindi, fare uno sforzo comune per combattere i mali che affliggono la coltura, primo tra tutti il cinipide. Tra le tante iniziative promosse dall’associazione non va dimenticato proprio il grande convegno nazionale dello scorso anno, dove si è parlato di tanti temi connessi alla castanicoltura. Ma noi possiamo essere solo da stimolo, tocca agli enti muoversi, e farlo in sincronia e senza azioni isolate”.


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