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Soriano nel cimino - Il 19 e il 20 giugno
Da Casarsa a Chia, i luoghi di Pasolini
Viterbo - 5 giugno 2010 - ore 16,45

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È la primavera del 1964. Pier Paolo Pasolini, girando le prime sequenze del Vangelo secondo Matteo nei pressi di Viterbo, si innamora di una torre medievale fatiscente, non lontana dal borgo solitario di Chia.

Questa frazione, costruita sulla cima di un altipiano circondato da profonde forre, è custode di maniere antiche e carica di poesia: sui mattoni dei ruderi e sul vecchio legno delle porte scardinate, una grafia senza firma riporta versi, testi di canzoni, aforismi. È un mondo malinconico e affascinante, dove è facile lasciar andare la fantasia.

Per anni Pasolini ambisce a vivere qui, ma l'acquisto della Torre si realizza solo nell'autunno 1970, a cui segue un periodo di restauri e la realizzazione di uno studio con ampie vetrate, dove negli ultimi anni di vita egli si dedica al romanzo rimasto incompiuto, Petrolio (Einaudi). In questi luoghi, Pasolini matura anche la profonda denuncia delle derive culturali sul patrimonio artistico, sul paesaggio agrario e sulla forma delle città.

“C’è da salvare la città nella natura" afferma in un’intervista uscita il 22 settembre 1974 su “Il Messaggero”, riferendosi a Viterbo e ai paesi circostanti. E prosegue: “La gente non vuol saperne: hanno perduto il senso della bellezza e dei valori. Tutto è in balìa della speculazione. Ciò di cui abbiamo bisogno è di una svolta culturale, un lento sviluppo di coscienza. Perciò mi sto dando da fare per l'Università della Tuscia".

Sua, infatti, è la battaglia per ottenere il riconoscimento statale dell'allora Libera Università, fianco a fianco con gli studenti fin dentro la sede della Regione Lazio.

Tuttavia, l’eredità culturale che Pasolini ha lasciato ai viterbesi, spendendo la propria immagine e il proprio carisma, sembra essere stata dimenticata. Rimangono però i luoghi dei set del Vangelo e di alcuni documentari, e - seducente e misteriosa - la sua Torre.

Qui, il gruppo archeologico Roccaltia, in collaborazione con Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale e con il Comune di Soriano nel Cimino, ha deciso di ricordare i 35 anni dalla morte del grande scrittore, regista e poeta, uno di quegli uomini che, come ha affermato Alberto Moravia, "ne nascono soltanto due o tre in un secolo!".

Sabato 19 giugno alle 10 verrà presentata nello studio dell’artista e in altri ambienti del fortilizio, la mostra fotografica “Il Vangelo secondo Matera” con 50 scatti di D. Notarangelo, realizzati durante le riprese del film Il Vangelo secondo Matteo. Si potrà inoltre assistere a letture di poesie di Pasolini, a cura di R. Cortella.

Alle 17 si terrà la presentazione del libro Poeta delle ceneri di Pasolini, a cura di P. Gelli, e a seguire interpretazione di canzoni su testi di Pasolini a cura di M. Bagatella. Alle 18,30 partitella di pallone giocata da bambini e introdotta da letture di testi di Pasolini sul calcio. Alle 21 proiezione del lungometraggio Edipo Re nel cortile del castello (si consiglia di portare una torcia elettrica per il ritorno al parcheggio).

Domenica 20 alle 10,30 si potrà partecipare a “Di una torre e di un bosco. Passeggiata-racconto in compagnia dell’ultimo Pasolini”, a cura di Antonello Ricci, Silvio Cappelli e La Banda del Racconto. A. M. Michetti reciterà inoltre un monologo tratto dall’opera teatrale Orgia. Verranno offerti un buffet ed una degustazione di vini della Tuscia ad opera dell’enoteca provinciale Tuscia viterbese.

La mostra fotografica e i documenti audiovisivi sul pensiero e l’opera del poeta saranno visibili per tutto l’arco dell’evento. L’intero evento è gratuito, il parcheggio è al Km 16 della via Ortana (si consigliano calzature comode).
Domenica sera sarà possibile prendere parte ( a pagamento su prenotazione entro il 15 giugno) ad una cena presso il ristorante “Da Alfiero” nel borgo di Chia, con letture tratte dagli scritti di Pasolini.


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