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Medioera - Al via il festival di cultura digitale
Quella "stupida rete" chiamata Internet
di Paola Pierdomenico
Viterbo - 5 giugno 2010 - ore 2,30

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Rachele Zinzocchi, social media manager
Carlo Galeotti, direttore di Tusciaweb
Giampaolo Rossi, presidente di Rainet
Massimiliano Capo, moderatore della serata
Mauro Rotelli tra il pubblico
L'assessore provinciale Giuseppe Fraticelli
La tradizione che incontra la tecnologia. L’antico e il moderno che si fondono. L’innovazione digitale protagonista del dibattito sulla comunicazione nell’era di Internet, sullo sfondo medievale di piazza San Carluccio, che ieri sera ha accolto una sessantina di persone.

Si è aperta così la prima serata di Medioera, festival di cultura digitale, che andrà avanti fino al 12 giugno, con lo scopo di approfondire le tematiche relative alle nuove tecnologie e di come queste abbiano influito sulla comunicazione di massa.

A rompere il ghiaccio, Massimiliano Capo, tra gli organizzatori della manifestazione, che ieri ha vestito i panni di presentatore, mediando il dibattito tra la social media manager e autrice televisiva, Rachele Zinzocchi, il direttore di Tusciaweb, Carlo Galeotti, e il presidente di Rai Net, Giampaolo Rossi.

Nel corso del dibattito, i tre relatori hanno dato la definizione di web 2.0 sulla base delle loro esperienze personali e professionali.

“Il web 2.0 - esordisce la Zinzocchi - è ciò che consente alla rete di vivere con noi. Perché il web ci segue. Sono le nuove tecnologie e le applicazioni Internet che ci consentono di conoscere la realtà e di avere le informazioni che aiutano a scoprire il mondo in tempo reale. E’ Internet che entra nella nostra vita.

Noi siamo e ci esprimiamo attraverso queste nuove modalità – conclude -. Siamo qui perché la rete ci ha unito. E questa condivisione che ci arricchisce rappresenta, in sostanza, il web 2.0”.

E’ arrivata poi la volta del giornalista Galeotti che ha espresso le sue personali considerazioni sulla rete. “Per me Internet è ancora una scatola vuota – afferma il direttore di Tusciaweb -. Quando ho dovuto trattare di un argomento particolare, penso al ventennio fascista, ho dovuto rivolgermi altrove, alla biblioteca o ai libri. Internet saprà darmi tutte le informazioni su farmacie, bar e ristoranti, ma per quanto riguarda l’assunzione di notizie specifiche, credo sia meglio affidarsi altrove, per ora.

Non voglio dire – continua – che il mezzo non sia adeguato. Il fatto è che siamo agli albori e c’è ancora tanto da scoprire. Quello che mi colpisce della rete è, invece, la potenza del continuo, che nella mia professione di giornalista, mi consente di mettere, in ogni momento, notizie sul mio quotidiano, aggiornandolo anche alle 5 di mattina.

La comunicazione digitale ha inciso sui diversi aspetti della vita – afferma -: a partire dal dibattito politico che è stato accelerato. Nel giro di un pomeriggio si esaurisce una discussione, perché il botta e risposta è quasi in tempo reale. Si superano, così, i tempi dei giornali cartacei”.

Dichiarazioni che hanno acceso una vivace querelle tra Galeotti e la Zinzocchi che, pur concordando in parte con l’idea di Internet come scatola vuota e ribadendo l’importanza dei libri, ha voluto confermare l’importanza della rete e il ruolo centrale che questa ha in base all’uso che se ne fa. E soprattutto nella possibilità di creare relazioni.

A concludere il dibattito, Giampaolo Rossi, direttore di Rai Net, consociata Rai, che si occupa dell’intera offerta del broadcaster pubblico sul web attraverso i contenuti della tv generalista. Il direttore si è soffermato principalmente sul rapporto tra la televisione e la rete. Una relazione che avrebbe inciso sulla comunicazione di massa. “Il mondo della televisione si trova di fronte a una passaggio epocale, in cui si stanno modificando modelli di mercato e soprattutto i linguaggi.

La Rai è il più importante broadcaster per quantità e qualità di contenuti in rete dopo la Bbc – afferma Rossi –. Gestisce tutta la produzione radio e tv, fornendo la più imponente offerta sul web. E questo deve farci riflettere sulle potenzialità che la televisione può avere in rete. Possibilità che ci consentono di salvare e creare nuovi contenuti in Internet.

E’ questo – conclude -, infatti, lo scopo con cui è stato creato il web. Non per essere intelligente, ma per permettere il trasferimento di contenuti. La libera circolazione delle idee è l’essenza stessa della rete, che va a distruggere la linearità del pensiero, vissuta fino ad ora. Abbiamo bisogno di avventurarci e scoprire questo mondo”.


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