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Il 14 giugno il presidente della Provincia e il direttore generale della Ausl tenteranno di evitare la chiusura della struttura
Centro diabetologico, Pipino e Meroi dalla Polverini
Viterbo - 6 giugno 2010 - ore 20,00

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Adolfo Pipino, direttore generale della Ausl di Viterbo
Il presidente della Provincia Marcello Meroi
Venerdi 4 giugno i responsabili dell’associazione diabetici della provincia di Viterbo, Lina Delle Monache e Bruno Vincenti, accompagnati dal Capogruppo del Pdl del consiglio provinciale Gianluca Mantuano, sono stati ricevuti dal presidente della Provincia di Viterbo Marcello Meroi per discutere e cercare di porre rimedio alle problematiche sorte con l’ormai annunciata chiusura del nuovo centro di diabetologia.

In questi ultimi giorni i responsabili dell’Agd, tutti gli iscritti e i loro genitori, si sono visti sfumare sei anni di lotte e conquiste poiché il centro di diabetologia pubblico, entrato in funzione da circa due mesi per dare una risposta concreta alla domanda sempre più crescente di cura della malattia diabetica, è in procinto di chiudere i battenti.

L’obiettivo della Ausl e dell’associazione, era quello di portare in pochi anni il Centro ad essere un punto di riferimento, un ‘benchmark’ come si usa definire, a livello regionale.

Una dimostrazione che si può fare diabetologia al massimo livello anche, e direi soprattutto, nella dimensione del territorio, che è la più adatta per gestire una patologia cronica e sociale, come il diabete.

Il presidente Meroi non solo ha dedicato molto del suo tempo all’associazione, ma ha ascoltato con interesse le richieste che gli sono state formulate, chiedendo informazioni e chiarimenti sulla malattia diabetica, sulla sua cura e sulla causa. Un esempio di politica attiva rivolta all’ascolto dei bisogni della collettività.

Durante l’incontro si è convenuto che, avere una squadra di specialisti ‘interni’ alla Ausl (cadiologi-emodinamisti nefrologi, oculisti, esperti del piede diabetico) è importante per il successo della terapia e per il paziente. Sul piano terapeutico significa poter discutere i casi insieme, contare su persone che conoscono assai bene la complicanza, condividere una stessa cartella clinica, uno stesso approccio.

Sul piano del paziente invece significa farlo sentire dentro un percorso. Il team del centro si propone al paziente come un punto di riferimento nella sua gestione del diabete, costruendo dei percorsi, il più possibile brevi e lineari. Si parla di paziente, ma se la persona con il diabete è molto giovane o molto anziana, il ‘paziente’ diventa collettivo: ogni visita, ogni appuntamento da cercare, ogni atto burocratico richiede alla famiglia un grande sforzo di organizzazione.

Questa è una ragione in più per creare percorsi ‘fluidi’ nei quali il maggior risultato può esser raggiunto con il minor numero di interventi. "Il diabete coinvolge tutta l’organizzazione sociale e familiare che sta intorno al paziente", se si vuole curare il diabete bisogna saper soddisfare anche questo aspetto della domanda.

Il centro segue bambini, ragazzi adulti, donne in gravidanza affetti da diabete tipo 1 e 2 e i loro familiari anche attraverso l’organizzazione e la realizzazione di campi educativi-terapeutici per bambini con i genitori, per ragazzi e adulti, e la realizzazione di corsi formativi per ragazzi e adulti con microinfusore.

C’e stato un confronto dialettico, indispensabile, un ascolto da parte del presidente Meroi dei bisogni dei malati di diabete, quelli concreti al fine di tutelare libertà e democrazia, quella politica del fare di prendere appunti e poi tentare di risolvere le problematiche da noi esposte. Per questo, martedì 8 giugno accompagnato dai rappresentanti dell’associazione e da Gianluca Mantuanao, il presidente Meroi visiterà il centro diabetologico.

Ma l’incontro è stato talmente proficuo, che sono state messe a punto altre iniziative concrete. Il 14 giugno il presidente della Provincia Marcello meroi insieme al direttore generale Adolfo Pipino si recheranno a colloquio con la governatrice per tentare di annullare il provvedimento regionale di Morlacco.

“Ci preme a questo punto ricordare - sostengono i rappresentanti dell’Agd - che comunque questa storia vada a finire, siamo consapevoli di aver creato, speriamo non per poco tempo, quella qualità che non si differenzia di molto da quella tipica del mondo delle aziende, basata sull’efficienza e sull’efficacia, attributi però che, nel campo della sanità, vanno obbligatoriamente coniugati anche con le esigenze della vita del paziente, soprattutto nel caso di una malattia cronica, come il diabete".


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