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Viterbo - Meroi & C. lamentano la mancanza di fondi ereditata dal centrosinistra
La Provincia, una macchina senza benzina
di Giuseppe Ferlicca
Viterbo - 7 giugno 2010 - ore 16,45

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Marcello Meroi
Ai Lavori Pubblici non c'è un centesimo, all'Ambiente si sta raschiando il fondo, all'Agricoltura siamo alla carestia. Partenza in salita per Marcello Meroi in Provincia.

Il momento non è dei migliori, la crisi impone tagli alle pubbliche amministrazioni, ma il presidente ha dovuto fare i conti con le casse provinciali ridotte ai minimi termini. A partire dal milione e 400mila euro tolti dalla manutenzione stradale per i contratti a una cinquantina di persone. Eredità lasciata da Mazzoli.

Il suo successore non si dà per vinto, ma sa che non sarà facile. “Non ci arrendiamo – spiega Meroi – la nostra non sarà un'ordinaria amministrazione, nonostante il bilancio che abbiamo trovato per il 2010”. La ricetta passa da una riorganizzazione del personale a tagli alle spese e ricerca di nuovi finanziamenti.

“Rivedremo la pianta organica – anticipa il presidente – taglieremo gli sprechi razionalizzando la spesa. Per 173 mezzi, spendiamo 233mila euro l'anno, troppi.

Le auto si usano solo per esigenze di servizio. Daremo un taglio alle missioni, alla telefonia mobile, ai costi in enti e partecipate, rivisitando contratti, con l'obiettivo di non penalizzare nessuno”. Anche se ognuno dovrà fare la sua parte. Forse proprio per questo, in sala del consiglio Meroi ha voluto tutti i suoi assessori (assenti giustificati Vita e Danti), per fare con la stampa il punto della situazione.

Ambiente. Paolo Equitani punta alla discontinuità rispetto al passato.

“Abbiamo pochissimi fondi per qualsiasi tipo d'intervento – spiega – stiamo valutando con le poche risorse trovate il da farsi”. A non mancare sono i problemi. Cominciando dal lago di Vico. “Una situazione non nata ieri – osserva Equitani – nelle acque la quantità d'arsenico è 32 volte superiore rispetto alla norma. La prossima settimana avrò un incontro con l'assessore regionale”.

Quindi il sistema energetico. “Diciamo no al nucleare, come territorio abbiamo già dato. Ma esistono altre criticità, come le biomasse e il fotovoltaico o l'eolico, che in assenza di una regolamentazione precisa, creano comunque difficoltà”.

Chi c'era prima a quanto pare non ha lasciato molto. “Non sono stati capaci di redigere un piano energetico provinciale, mettendo paletti, ad esempio, alla distanza degli impianti eolici dai centri abitati. Abbiamo scoperto che ci sono sette edifici scolastici con pannelli solari, ma solo tre sono stati allacciati. Gli altri no”.

E siccome bisogna risparmiare: “Ho verificato che la Provincia ha un contratto con l'Enel vecchio di venti anni. Paghiamo l'energia elettrica il doppio di qualsiasi altro cittadino. I contratti vanno rivisitati”.

E se nella premessa nessuno vuol fare paragoni con l'amministrazione di centro sinistra, nei fatti diventa impossibile.

“Sulla vicenda cave – prosegue Equitani – confidiamo in una proroga per dare l'assenso al piano regionale. I termini sono scaduti senza che fosse data una risposta. Per la raccolta rifiuti i fondi Fas non sono mai stati attivati e sulla differenziata vogliamo verificare comune per comune lo stato dell'arte.

Lavoro. “L'amministrazione Mazzoli – spiega l'assessore Paolo Bianchini – non è stata capace, non solo di mettere in piedi la progettazione, ma anche di spendere soldi, quando ne aveva disponibilità. C'erano 500mila euro non utilizzati”. Che ora non ci sono più.

“In una provincia dove il tasso di disoccupazione sopratutto tra giovani è altissimo, va data molta attenzione al lavoro. Vanno fatte incontrare le esigenze delle aziende con quelle della formazione professionale.

Altrimenti si gira a vuoto. Inutile un corso di potatore a Orte dove sfido chiunque a trovare un ulivo. Tagliando sulle spese, dobbiamo recuperare all'esterno fondi. Il primo interlocutore è la Regione”.

Lavori Pubblici. E' qui che arrivano le note dolenti.

All'assessorato di Gianmaria Santucci sono stati tolti un milione e 400mila euro dalla manutenzione stradale, utilizzandoli per contratti a una cinquantina di persone. “Non solo non ci sono i soldi per tagliare l'erba – precisa Santucci – ma fino alla prossima variazione di bilancio, non ci sono fondi nemmeno per la revisione dei mezzi provinciali. Abbiamo 1800 euro per tutto l'anno. Se un camion fora, lo lasciamo lì.

Ho allertato la Protezione Civile per i possibili problemi in estate legati al fatto che le erbacce lungo le strade non sono state tagliate per mancanza di soldi. Ma con l'arrivo dell'inverno la situazione non cambierà. Se dovesse verificarsi un'altra frana, dovremo chiudere la strada, impossibilitati nel metterla in sicurezza.

Questa non è una critica ai precari contrattualizzati tra febbraio e marzo dal centrosinistra, ma sono troppi e non ci sono abbastanza risorse per sostenerli. Se stabiliamo che l'attività principale dell'ente è pagare stipendi, ne prendo atto, ma non capisco come si sia passati, per esempio, da due a otto persone in un settore, senza un piano”.

Ridurre il numero dei precari, argomento delicato. “Da una settimana non ci dormo – sostiene Santucci – ma vanno ridotti con una variazione, rimettendo le poste sulle strade”.

Agricoltura. “Siamo come una macchina senza benzina”. Tanto per spiegare che la musica è la stessa, l'assessore Franco Simeone non ci gira troppo intorno. “Ritenevo – osserva – che l'agricoltura fosse una ricchezza del territorio. Invece avanziamo per il 2010 un milione e 600mila euro di crediti. Andiamo avanti in autogestione, con gli introiti della caccia.

Dai Psr non è arrivato un soldo, ma dai miei predecessori sono state organizzate tante conferenze stampa e convegni. Serve una revisione del piano faunistico, valorizzare i prodotti tipici e pensare ai distretti rurali, il cui piano non è mai stato approvato. Abbiamo fantasia e capacità. Al momento mancano i soldi”.

Cultura. Giuseppe Fraticelli non si discosta dalla linea, con una nota positiva. “Ho scoperto un fiore all'occhiello – precisa – ed è il laboratorio provinciale del restauro, una struttura altamente specializzata che c'invidiano in molti, ma a cui manca un vertice per avere in restauro grandi opere”.

Ma le note dolenti non mancano. “Per l'edilizia scolastica i capitoli sono stati prosciugati. Dalla chiusura delle scuole deve partire l'attività d'ordinaria manutenzione, ma non abbiamo soldi. Mentre per l'erogazione dei fondi per iniziative culturali, non va più bene l'assegnazione a pioggia. Occorre un'idea guida, quindi farsi carico nel trovare risorse”.

Non resta che rimboccarsi le maniche. Anche se il presidente Meroi fa notare che lui è a palazzo Gentili da aprile.

“Mi fa piacere, ad esempio, che la Cisl – precisa – abbia fatto notare che il parco scientifico debba essere guidato non dalla politica, ma da un ente scientifico come l'università. Un'osservazione giusta. Ma a volte anche le osservazioni giuste possono avere una tempistica sbagliata. Io sto qui da pochi giorni. E mi pare che il problema non nasca da oggi”.

E sui precari in esubero: “Vedremo valutando la situazione – conclude – se ridurne il numero. Dobbiamo fare gli interessi della pubblica amministrazione. Non è giusto che c'è chi lavora solo perché ha qualche amicizia, mentre altri giovani sono senza lavoro perché senza conoscenze”.


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