I carabinieri di Caserta in collaborazione con quelli dei Ros e gli agenti della questura casertana, hanno eseguito nove fermi a carico di elementi di vertice e affiliati dei Casalesi del gruppo che fa capo a Francesco Schiavone, il boss detenuto al 41bis.

Gli arresti sono giunti per l'allarme sociale determinato da una serie di tentati omicidi interni al clan e all'elevato pericolo di fuga. Le indagini sono partite il 20 aprile di quest'anno, quando ad Aversa viene ucciso Crescenzio Laiso, che dalle ricostruzioni, avrebbe trattenuto per se i guadagni delle estorsioni, senza versare denaro al clan. Da qui due tentati omicidi tra affiliati, uno dei quali con un'aggressione all'uomo di fiducia di un capo zona nell'agro aversano. Le accuse sono associazione a delinquere di stampo mafioso, tentato omicidio ed estorsione.

I fermi dovevano essere dieci. Francesco Salzano di Aversa sarebbe sfuggito alle manette.