:::::
   
Logo TusciaWeb Tutto low cost
Archivi | Mailing | Contatti | Primo | Provincia | Roma Nord | Lazio | Sport | Flash | Forum |Dossier | Corriere2000|
Tutto viaggi


Regione - L'assessore Battistoni al convegno organizzato dall'Arsial
"Terre collettive, risorse comuni"
Viterbo - 8 giugno 2010 - ore 17,30

-
Francesco Battistoni
La gestione delle terre collettive è una risorsa di estremo interesse per il settore agricolo. Queste sono elemento integrante il sistema territoriale locale, la cui conservazione e valorizzazione rappresenta un bene per tutta la collettività.

Lo sanno bene le Università agrarie (oltre 30 nel Lazio) che gestiscono quasi 64mila ettari di terre collettive, trasformandole spesso in vere e proprie aziende agricole. La vera sfida è quella di guidare al meglio lo sfruttamento delle risorse che caratterizzano queste terre, obiettivo per il quale incontri come questo sono fondamentali.

"In merito al tema, la Regione sta valutando l'opportunità di una legge organica, che tenga conto delle mutate condizioni socio economiche e che stanzi dei finanziamenti atti a valorizzare le terre collettive. Un'opportunità per presidiare il territorio, tutelare il paesaggio e la biodiversità, sviluppare le filiere produttive locali e incentivare forme di turismo rurale".

Lo dichiara l'assessore alle politiche agricole e valorizzazione dei prodotti locali della Regione Lazio Francesco Battistoni a margine del convegno organizzato da Arsial che si è tenuto oggi a Palazzo Rospigliosi, Roma, sul progetto interregionale Commos La governance delle terre collettive e di uso civico.

Il progetto comprende 10 Regioni di 8 paesi Europei (Lazio e Sicilia per l'Italia, Maiorca e Catalogna per la Spagna, Alto Alentejo per il Portogallo, Nitra per la Slovacchia, Cluj Napoca per la Romania e Sundsvall per la Svezia). La conferenza è stata organizzata per favorire lo scambio di conoscenza e buone pratiche nell'amministrazione delle terre collettive al fine di impedirne l'abbandono. Una problematica dai cui derivano le comuni necessità di gestione sostenibile del patrimonio silvo pastorale e di contrasto dell'abbandono colturale.

Nel Lazio le terre collettive superano i 520.000 ettari. Arsial già da alcuni anni garantisce assistenza a decine di comuni che non hanno regolamenti di fruizione dei pascoli.

Attraverso il progetto Commons la Regione Lazio si prefigge due obiettivi: da un lato proporre all'Europa un modello di gestione partecipata rappresentato dalle Università Agrarie del Lazio, assolutamente innovativo in tutto il centro sud, oggi avvalorato dalle indicazioni di Elinor Ostrom che sulla gestione partecipata delle risorse naturali si è vista assegnare il premio Nobel per l'Economia 2009; dallìaltro far sì che i 230.000 ettari di terre collettive ancora non gestite, che ricadono in metà dei comuni della Regione Lazio, trovino un'adeguata regolamentazione e vengano riammesse nel circuito virtuoso delle politiche di sviluppo locale, affinché possano essere valorizzate attraverso l'agricoltura biologica, la tutela della biodiversità agraria e naturale e si traducano nella produzione dei numerosi prodotti tradizionali di cui è ricco il Lazio, per una concreta valorizzazione dell'intero territorio regionale.

"L'Arsial - afferma il Commissario straordinario dell'Agenzia, Massimo Pallottini - gestisce ben 6 progetti finanziati dall'Unione Europea volti alla ricerca scientifica e all'interscambio di conoscenze e professionalità tra realtà agricole europee.

Il tema del Commos è di particolare interesse per tutti i paesi dove esiste una tradizione agricola di questo tipo. Incontri come questo sono fondamentali per realizzare progetti comuni in grado di salvaguardare queste terre e la biodiversità della quale sono ricche, migliorarne l'efficienza e l'utilizzo attraverso l'impegno di tutte le amministrazioni locali coinvolte.


Copyright 2010 TusciaWeb - Chi siamo

Condividi