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Carabinieri - Finanza - Polizia - 250 uomini impegnati - Sequestri per 2 milioni di euro - Fotocronaca
Traffico internazionale di droga, sette arresti
Viterbo - 8 giugno 2010 - ore 5,35

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Fotocronaca dell'operazione Gullit

Uno degli arrestati
Un altro arresto
Le forze dell'ordine in azione
Le unità cinofile
Megaoperazione antidroga Gullit.

Alle prime luci dell’alba è stata portata a termine una vasta operazione antidroga interforze eseguita dai carabinieri, dalla guardia di finanza e dalla questura di Viterbo, coordinata dalla direzione distrettuale Antimafia di Roma, con il supporto della Direzione centrale servizi antidroga.

L'operazione ha smantellato un network internazionale di trafficanti di cocaina di matrice albanese, operante nel centro Italia, con basi operative in Roma, Viterbo, Livorno, e piattaforme di stoccaggio in Belgio e Albania.

Nella notte ben 250 uomini di finanza, polizia e carabinieri hanno dato vita alla vastissima operazione antidroga.

Impegnate anche unità cinofile e aeree.

Almeno sette sono le persone arrestate a Viterbo e provincia, e anche a Roma.

Perquisizioni e/o arresti ci sarebbero stati anche a Tarquinia e Bagnaia.

L'operazione ha preso il via intorno alle 3 di notte quando gli uomini delle forze dell'ordine hanno dato vita a una serie di controlli e arresti.

Sono state perquisite nella notte abitazioni in piazzale Gramsci, via Bianchini e in altre zone della città e della provincia.

Man mano gli arrestati sono stati portati alla caserma dei carabinieri al Riello.

Le forze dell'ordine hanno sequestrato appartamenti, autovetture di grossa cilindrata, conti correnti e altri beni di provenienza illecita, per un ammontare complessivo di circa 2 milioni di euro.

50 sono state in totale le perquisizioni domiciliari.

L’attività investigativa, iniziata nell’agosto 2008 e proseguita per circa due anni, è consistita nella forte e continua sinergia operativa che ha unito le tre forze di polizia.

Un esempio di concreta collaborazione fra diversi organismi investigativi, con l’obiettivo comune di assicurare alla giustizia pericolosi criminali operanti in un settore di forte allarme sociale come quello del traffico di sostanze stupefacenti.

L’indagine era stata intrapresa nella città di Viterbo, con la direzione della procura della Repubblica, e ha interessato anche la frazione di Bagnaia, i Comuni di Celleno, Tuscania, Tarquinia, Soriano nel Cimino e Vetralla, dove operavano i trafficanti albanesi.

Le diverse forze dell'ordine in un primo momento hanno agito separatamente.

Le successive convergenza delle indagini ha consentito alla Procura di riunificare i procedimenti e a tutte le polizie di proseguire congiuntamente l’attività.

E' stata accertata l’esistenza di un’associazione a delinquere dedita al traffico internazionale di stupefacenti.

La Direzione distrettuale Antimafia di Roma, nella persona del sostituto procuratore Staffa, a cui il procedimento è stato affidato per competenza, e gli organi di polizia giudiziaria hanno verificato che grossi carichi di cocaina provenivano da Roma, dove si trovavano pericolosi personaggi albanesi, il cui stile di vita estremamente agiato non rispecchiava lo stato di nullafacenza e l'irregolare permanenza nel territorio nazionale.

Le indagini si concentravano anche su indagati operanti in Campagnano di Roma e nella città di Livorno che si approvvigionavano sempre nella capitale.

Nel corso dell’indagine sono stati già arrestati in flagranza di reato ed a riscontro delle attività svolte, sette fra pusher e promotori del sodalizio, e sequestrati ingenti quantitativi di cocaina, proveniente dall’Albania, dal Belgio e dalla Spagna e destinata a rifornire il mercato della capitale e della provincia di Viterbo.


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